Stefanelli: «È stato bello tornare. Ma sono al 30%»

Basket A2Una ventata di aria fresca con l’esordio dell’esterno di Cantù: «Il peggio è alle spalle, non c’è fretta. Il mio compito? Aiutare la squadra»

«Che bello tornare, ma sono al 30% in questo momento». Ma vederlo tirare, entrare in area e appoggiare il pallone a canestro, tra l’altro andando già in doppia cifra con 10 punti è una ventata d’aria fresca. Sì, Francesco Stefanelli è ufficialmente tornato, dopo due mesi dall’infortunio che lo ha messo ko in Supercoppa. La Pallacanestro Cantù si augura che sia un rientro definitivo e che il giocatore possa tornare a essere il protagonista tanto atteso.

«Bisogna fare tutto bene»

«Per me – racconta entusiasta il giocatore - essere tornato in campo è già una grande notizia, ma per tornare al 100% ci vorranno ancora tanti allenamenti e tante partite. Non c’è fretta, credo sia giusto ora fare tutto bene e nel migliore dei modi».

Fretta non c’è, anche alla luce del buon rendimento della squadra: «E mai me ne è stata messa. Ho sempre avvertito la vicinanza della società e dei compagni, la cosa mi ha fatto enormemente piacere. Poi c’è la prova del campo, ma spero che il peggio ormai sia alle spalle».

In una partita ben indirizzata, a Latina Stefanelli ha riassaporato il brivido del campo: «Senza strafare, com’era giusto. Mi sono limitato a fare quello che richiedeva la partita, quindi niente forzature o responsabilità clamorose. Perché ora il mio compito è aiutare una squadra che ha dimostrato di andare bene e non sono io che posso stravolgere le cose. Cantù ha dimostrato di essere una squadra rodata, con giocatori che fanno punti, mettono energia e caparbietà in difesa».

Ma è chiaro che il rientro dell’esterno fosse atteso da tutto l’ambiente. Le immagini televisive non mentono: a ogni canestro, una festa. «Ho percepito un supporto alto a livello vocale, ho visto facce sorridenti a ogni azione, in campo mi cercavano e aiutavano tutti. E credo di aver ricambiato facendo quel che serviva. Poi vedremo, con il passare delle giornate, quale dovrà essere il contributo che dovrò dare io».

L’importante è che ora Stefanelli sia ristabilito e che Cantù sia al completo: «Non ho mai avuto problemi alla schiena, nemmeno io sapevo cosa servisse per guarire. Ci siamo affidati a diversi pareri, che evidenziavano un quadro non preoccupante. Ma il dolore, nel compiere alcuni movimenti, persisteva. Ora abbiamo sistemato il problema, che era principalmente di postura: ora ho solo un fastidio con cui si può convivere, ma che spero passi in fretta».

«Costruire le basi»

E da spettatore, fino a sabato, che Cantù ha visto? «Vedo un grande divario tra le squadre che puntano e quelle che hanno meno ambizioni. Cremona è molto simile a noi, ma l’anno scorso insegna che conta solo il finale: prima, al di là della vittoria o della sconfitta, occorre costruire le basi per arrivare ai playoff nella migliore condizione possibile. E già a partire dalla sfida sulla carta con pronostico a nostro favore, contro la Stella Azzurra».

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