Riva-Nembo Kid: «Ragazzi, puntate in alto»

Storia di una vita a canestro, scritta con Edoardo Ceriani. A Ponte di Legno incontro e premio del Panathlon

Il soprannome glielo affibbiò Aldo Giordani, per antonomasia la voce del basket italiano: Nembo Kid. E Antonello Riva, bandiera della Pallacanestro Cantù, a 61 anni continua a portarselo addosso con disinvoltura.

Nell’ambito della rassegna “Una montagna di cultura... la cultura in montagna”, all’Hotel Mirella di Ponte di Legno, ha ripercorso la sua incredibile carriera. Riva ha presentato la sua autobiografia, “Il volo di Nembo Kid” (edizioni Augh!), scritta con il giornalista Edoardo Ceriani, capo dei servizi sportivi de La Provincia, in un appuntamento moderato da Gabriele Tacchini, già caporedattore dell’Ansa.

«Ho cominciato a giocare a basket per caso – ha raccontato Riva -: accanto a quello di calcio c’era un campetto a Rovagnate e noi ragazzi andavamo tutti lì. Giocavamo anche a calcio, ma andare a canestro mi piaceva di più». Qualcuno della Pallacanestro Cantù ha notato quel ragazzone. È iniziata così la sua straordinaria carriera: «I miei genitori hanno acconsentito ed è stata la mia fortuna, anche se la vera forza della mia vita è stata mia moglie Marina».

Ancora oggi Antonello Riva detiene il record di punti segnati in campionato e in Nazionale: «Ma se nella mia carriera non avessi incontrato campioni come Pierluigi Marzorati e Dino Meneghin, non sarei mai riuscito a raggiungere quello che ho raggiunto. E ricordate - rivolgendosi ai ragazzi in sala - dovete porvi obiettivi ambiziosi e tenere duro quando pensate di non farcela».

Applausi, autografi e foto: Riva e Ceriani sono stati premiati da Ottavio Dusi del Panathlon di Brescia e consigliere dell’Area 2 Lombardia.

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