Brumana, pioniera in serie A
«Ora si investa sulle giovani»

La bomber comasca è stata una delle protagoniste del movimento femminile. Con scudetti e classifica cannonieri

Calcisticamente parlando il 2019 sarà sicuramente ricordato come l’inizio di una nuova era per il calcio femminile in Italia. Un miglioramento che, grazie agli interventi delle squadre di serie A, al maggior interesse delle televisioni e, soprattutto, ai quarti di finale raggiunti dalla Nazionale femminile ai Mondiali, sta portando il movimento a una crescita esponenziale.

Tra le calciatrici che hanno segnato un’epoca negli ultimi anni, c’è la comasca Paola Brumana, attaccante classe ’82, vista in serie A con Como 2000, Foroni Verona, Bardolino e Tavagnacco. «Sono molto contenta di questo rinnovamento del movimento calcistico femminile, ma per arrivare ai livelli delle altre Nazioni resta ancora tanto da fare - esordisce Brumana -. Iil primo passo è mettere a disposizione delle ragazze strutture adeguate che permettano di allenarsi bene. Ma rispetto ai miei tempi qualcosa è già cambiato: prima noi ci allenavamo la sera, dopo aver lavorato, oggi invece la serie A si è avvicinata molto a quella maschile e quasi tutte le giocatrici vivono di calcio. Spero solo che ora le squadre investano su giovani ragazze italiane e non peschino tanto all’estero».

Una carriera di primissimo livello quella di Brumana che, dopo tutta la trafila nelle giovanili del Como e quattro campionati in prima squadra, è passata alla fortissima Foroni Verona: «Quelli di Como sono stati anni speciali, in cui ci siamo salvate per due volte in A. Poi sono passata ai veneti del Foroni: lì è iniziata la mia carriera, culminata con la vittoria dello scudetto. Poi ho firmato per il Bardolino Verona dove ho conquistato un altro campionato e ho segnato il primo storico gol della squadra in una competizione europea. Infine ho militato per ben tredici stagioni nel Tavagnacco diventando capitano e bandiera della squadra».

Una carriera straordinaria quella della comasca contornata da innumerevoli ricordi indelebili: «Non posso dimenticare la conquista della classifica cannonieri in A dove, tra l’altro, ho tolto lo scettro a Patrizia Panico - continua Brumana - ricordo con piacere questa esperienza perché accadde nello stesso anno in cui Di Natale fece la stessa cosa in Serie A e fummo festeggiati insieme ad Udine».

Benché ora viva in Friuli, Brumana non dimentica Como: «Grazie alla passione di mio papà, ex vicepresidente della Como 2000, mi tengo aggiornata sulla squadra femminile. Ho visto che c’è una nuova società ambiziosa e spero possa raggiungere grossi traguardi. Io però ora penso alla mia carriera nel calcio a 5 dove gioco nel Ponte delle Alpi, formazione che punta a salire in A2. Ma nel futuro, grazie alle mie conoscenze, vorrei provare a lavorare come direttore sportivo per costruire una società ambiziosa».n 

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