Calcio, incognita stop: «In zona
bianca o gialla c’è poco da temere»

Con i contagi in aumento anche in Lombardia sale l’inquietudine delle società comasche

Contagi in aumento nel Paese, diversi rinvii delle partite di calcio dilettantistico ed ecco che torna la paura di un nuovo stop, esattamente come successo – con modi e tempi ben differenti – nelle ultime due stagioni. Ma quanto questa paura è reale o frutto di quanto accaduto nei due anni passati?

Discorso complicato

Detto che il discorso è ovviamente complicato e sempre in evoluzione, la cosa più logica da fare è quella di riferirsi alle disposizioni del Governo e di conseguenza del Protocollo sanitario della Figc che ne trae – seppur a volte in maniera poco chiara – le linee guida per il movimento calcistico.

Lo ha detto anche il comasco Mario Tavecchio, consigliere del Crl: «Noi non possiamo prendere nessun tipo di decisione su eventuali sospensioni, lavoriamo semplicemente per organizzare i recuperi e proseguire con la regolare attività. Finché restiamo in zona bianca o gialla credo che ci sia poco da temere».

Ecco, proprio il sistema delle zone a colori che ormai è da più di un anno in vigore nel Paese è la chiave per capire che cosa potrà succedere. Perché quello che si può o non si può fare nel nostro paese a oggi dipende dal colore di una determinata regione. Anche nel calcio.

Detto che in zona bianca (dalla quale la Lombardia sembra uscirà a breve) qualsiasi attività è consentita, il decreto che ha introdotto il super green pass ha di fatto parificato la zona gialla a quella arancione: insomma, nessuna limitazione in queste due zone, per qualsiasi tipo di evento, ovviamente solo per chi è in possesso del super green pass (quello che viene concesso solo a vaccinati e guariti).

Si è trattato di una svolta non da poco, passata – soprattutto per chi appunto fa sport – un po’ a sorpresa sotto traccia, visto che le disposizioni dello scorso mese di luglio consentivano l’attività sportiva a livello regionale solo nella zona bianca o gialla. Insomma, detto in parole semplici, a oggi solo in zona rossa non si potrebbe più giocare a calcio.

Il tutto “a oggi”

Diciamo “a oggi” perché, come abbiamo purtroppo imparato in questi ultimi due anni, nulla in questo momento è certo e anche lo stesso Governo – che sta preparando una nuova stretta per il Natale, con alcune ipotesi sul tavolo, tra le quali quella dell’obbligo di tampone anche per i vaccinati nel caso volessero partecipare a un determinato tipo di eventi – può sempre cambiare idea in base all’evoluzione della situazione epidemiologica.

Ma a oggi l’ipotesi tanto temuta del “bloccano tutto”, è limitata in Lombardia al rischio di finire in zona rossa, che per ora sembra francamente ancora distante. L. Spo.

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