Attenzione ai “nuovi gol” di Taldo: «Il Como s’aspetti un altro Genoa»

Calcio L’indimenticato bomber azzurro, ora ds, sta raccogliendo successi con il vivaio rossoblù: «Gilardino ha portato un bel cambiamento, non scontato. Qui la spinta verso la A è molto forte»

L’ultima volta che ha visto il Como dalla tribuna è stato poche settimane fa, contro il Modena, seduto di fianco al suo amico Fabio Gallo. Non è strano vedere Carlo Taldo al Sinigaglia. Lunedì però, in una partita che gli sta molto a cuore, non potrà esserci, «sarò impegnato con la Primavera, e mi dispiace, perché sarà una partita interessantissima».

La Primavera è quella del Genoa, la società per cui lavora come ds nel settore giovanile e per la quale segue i ragazzi rossoblù che giocano in altre squadre. «E mi piace molto tornare a Como quando posso, ci porto mio figlio, è sempre un bell’ambiente».

«Una formazione granitica»

In cui lui ha vissuto poco, solo una stagione, ma talmente speciale da creare un legame indissolubile. «Che anno quell’anno. Una squadra granitica trascinata da un grande campione come Lulù, abbiamo fatto qualcosa di incredibile».

Oggi si dice, giustamente, che sia una B molto difficile. Ma che dire allora di quella stagione, in cui tanto per citare qualcuno, si giocava contro il Napoli, le due genovesi, la Salernitana, «e la Reggina che era forte, e squadre come il Vicenza, il Siena e l’Empoli che ai tempi erano grosse realtà... ma tutte quelle squadre erano forti. C’erano attaccanti come Di Natale, Flachi, Miccoli, Schowch e tanti altri. Per vincere ci è toccato fare il record di punti in serie B... Ma era davvero un altro calcio, di altro livello, a cominciare dalla serie A».

Resta però il fatto che nel contesto attuale questa sia una B complicata, «assolutamente sì. E sono contento per il Genoa, ma anche per il Como, che si è ripreso bene dopo un brutto inizio. D’altronde è una squadra forte, gente come Cerri, Cutrone, ma anche Mancuso, Gabrielloni, lo stesso Parigini, Da Cunha...».

«La società è seria»

Una squadra da cui ci si poteva aspettare di più? «Non so, non vivo da dentro le dinamiche del Como e non lo posso dire. So comunque che è una società seria e che lavora bene».

Il Genoa ha invertito in maniera forte la sua rotta, «l’arrivo di Gilardino, promossa dalla nostra Primavera, ha portato un bel cambiamento, e non era così scontato. Qui la spinta verso la A è molto forte. Non è ancora detta l’ultima parola, ma il Como deve aspettarsi un altro Genoa rispetto all’andata, una squadra cresciuta nel gioco e nel ritmo».

Sorprese e delusioni di questa B? «Certamente il Sudtirol in positivo, una specie di favola romantica come altre in passato, come un po’ noi del Como a suo tempo arrivati dalla C e vincitori in B. Per fortuna queste cose accadono ancora quando si lavora bene. Delusioni? Beh, nessuno avrebbe pensato di vedere il Brescia soprattutto ma anche il Benevento e la Spal in quella posizione, ma del resto quest’anno non c’erano squadre già designate alla retrocessione...».

Como-Genoa 2-1, doppietta di Carlo Taldo. «E gol di Stroppa se non sbaglio, tanto per tornare al discorso di prima sulla qualità di quella B... Me la ricordo bene, certo. Una grande partita che ci rilanciò verso la corsa finale e per me una gioia immensa. Non faccio pronostici questa volta, la situazione è diversa. Ma sono sicuro che sarà davvero una bella partita».

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