Banchini avverte
«Ci vuole testa e cuore»

«Cioè usando la testa e l’aggressività ma senza farsi prendere dall’ansia e dalla frenesia, che invece ci hanno giocato contro nel finale con il Seregno»

Marco Banchini colleziona grandi numeri con il suo Como. Tra i tanti, ce n’è uno che in qualche modo è collegato al Darfo Boario. Perchè un girone fa, la squadra bresciana fu l’ultima a prendere punti al Como in trasferta. Dopodichè sono arrivate otto vittorie esterne.

Non solo, il Darfo fu anche l’unica squadra nel girone di andata che riuscì in un’impresa che è stata replicata solo dal Seregno, due settimane fa. Ovvero, quella di non far segnare il Como. Domani sarà l’occasione perfetta per cancellare in un colpo solo i ricordi di entrambe le partite. Perchè a secco stavolta non si può minimamente pensare di restarci. «Non solo – spiega il mister -, ma bisogna anche ripetere il modo in cui abbiamo cercato e ottenuto la vittoria domenica scorsa. Cioè usando la testa e l’aggressività ma senza farsi prendere dall’ansia e dalla frenesia, che invece ci hanno giocato contro nel finale con il Seregno. A Rezzato abbiamo insistito nel modo giusto, senza perdere la calma e con buone trame di gioco. E’ così che si deve fare».

Premesso che, ovviamente, «la cosa importante sarà cercare subito il gol nel primo quarto d’ora», ripensando alla gara di andata ma anche all’ultima in casa contro la squadra di Ardito, «il Darfo ha perduto un po’ della compattezza difensiva che aveva nella prima parte della stagione». E speriamo sia davvero così, perchè l’idea di trovarsi di fronte un muro come due settimane fa può preoccupare. A proposito, il fatto che gli unici due inciampi da mesi a questa parte siano arrivati proprio in casa «è un fatto assolutamente casuale. Il nostro modo di giocare non cambia, anzi, è proprio al Sinigaglia che abbiamo fatto le nostre partite migliori. E resto convinto che giocare in casa ci favorisca».

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