Bandiera con Nicoletti
Lui: «Grazie di tutto»

«Ma davvero? Non ci credo! Dopo 40 anni qualcuno di ricorda ancora di me, ed è sorprendente che lo facciano i ragazzi giovani»

La novità grafica più evidente della curva del Como, sabato, era un nuovo bandierone con l’immagine del bomber Anni 80 Marco Nicoletti nel momento di battere a rete. La terza icona azzurra a comparire sui vessilli degli ultrà, dopo Gigi Meroni e Stefano Borgonovo. Nicoletti sarà contento di essere nella galleria dei personaggi scelti dai tifosi per rappresentare la storia della società.

Una scelta un po’ di sponda, se vogliamo, visto che l’immagine è quella della locandina che celebrò il centenario nel 2017, ma poco cambia perché se c’era lui su quella locandina, qualcosa vorrà pur significare.

Se Meroni e Borgonovo sono state due stelle a livello nazionale (il primo la Farfalla Granata, il secondo in gol con il Milan in Coppa dei Campioni e poi con Baggio nella Fiorentina), Nicoletti è stato un eroe soprattutto comasco, visto che con la maglia azzurra tra il 1977 e il 1983 aveva fatto vedere le cose più belle della sua carriera, tra cui l’aver ottenuto il titolo di capocannoniere in Serie B nel 1980. La fotografia del bandierone lo ritrae durante una partita del 1982-83, quella finita con gli spareggi con Catania e Cremonese a Roma.

Contattato a Piacenza, dove vive da qualche anno, Nicoletti ha detto: «Ma davvero? Non ci credo! Dopo 40 anni qualcuno di ricorda ancora di me, ed è sorprendente che lo facciano i ragazzi giovani che certo non mi hanno visto giocare. Essere uno dei giocatori che rappresentano la squadra e la curva mi riempie di orgoglio. Como è stata una esperienza indelebile della mia vita. Peccato solo che fossi molto giovane e vivevo tutto con troppa leggerezza. Adesso, guardandomi indietro mi rendo conto che qualcosa ho lasciato. Cavolo, nella foto che hanno scelto sembro persino uno coordinato... (ride, ndr). Comunque grazie di cuore a chi ha avuto questo pensiero. Davvero. Forza Como».

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