
(Foto di Fabrizio Cusa)
«Mi trovo più spesso di prima nella situazione di poter provare a tirare. E confesso anche che un po’ mi sono sempre portato dietro questo desiderio»
È lui, in un certo senso, la vera sorpresa. Alessandro Bellemo, secondo lavoro bomber. Per i tifosi non è certamente strano che il capitano sia sempre in campo, e sempre tra i migliori. Ma lui, che di gol in carriera non ne aveva mai segnati sino all’anno scorso - tre in serie C -, sta diventando una sorta di arma segreta per questo Como. E lui stesso ci ride un po’ sopra.
Veramente mi viene da ridere... è quasi un sogno.
No, è vero che almeno un’occasione a partita mi sta capitando. Mi trovo più spesso di prima nella situazione di poter provare a tirare. E confesso anche che un po’ mi sono sempre portato dietro questo desiderio. Poi dici, ne ho fatto uno, proviamo a farne un altro.
In realtà, la cosa importante è che ci siano più giocatori che possono segnare. Questo serve alla squadra. Anche se io poi tifo sempre per i gol degli attaccanti. Avrei tanto voluto che sabato segnasse anche Gabrielloni quando è entrato. Perchè loro vivono di più per il gol, e prima si sbloccano meglio è per tutti noi. Ma anche il gol di Ale è in arrivo, ne sono sicuro.
Importanti tutte e due, ma direi soprattutto il gol di Brescia. Perchè per come stavano andando le cose con l’Alessandria, la partita prima o poi si sarebbe sbloccata. Se non avessi segnato io sono certo che l’avrebbe fatto qualcun altro. La partita di Brescia invece era più difficile, noi dopo tre sconfitte consecutive eravamo in un altro stato d’animo. Vincere è stato fondamentale per passare due settimane tranquilli. E per rivincere.
Sicuramente sì, anche se sarà molto difficile.
È tutto più difficile, a livello fisico e a livello mentale. Ogni partita va giocata come l’occasione della vita. In sintesi: se fai tre errori in C ti fanno un gol, in B te ne fanno due. Il lavoro sta soprattutto nel ridurre al minimo gli errori.
È vero. Abbiamo sbagliato una sola partita su otto, sinora. Quella con il Frosinone. E questo dimostra che stiamo facendo un percorso importante, che può solo andare meglio. Qualcuno di noi non aveva mai fatto questa categoria, ci vuole anche il tempo per crescere. Io stesso considero questa la mia vera stagione di esordio in serie B.
Sì, anche perchè è successa una cosa molto bella. I nostri compagni nuovi sono arrivati tutti con tante motivazioni, come avevamo noi. Ma soprattutto con un atteggiamento molto positivo. Sembra davvero di conoscerci tutti da anni. Era anche facile inserirsi nel nostro gruppo, e tutti lo hanno fatto bene. Ci sentiamo a casa. Sui “vecchi” non avevo dubbi. Infatti dall’inizio abbiamo cominciato a fare bene, il primo gol è stato di Iovine, anche questo è stato un bel segnale.
In un certo senso sì, anche se sin da subito eravamo convinti di poter reggere l’impatto con la B.
Ci sono squadre più forti di noi, questo lo sappiamo benissimo. Squadre che in un attimo possono farti tre gol. La B è questa. Vinci a Brescia dopo aver perso a Cosenza, dove non meritavamo certo di perdere tra l’altro... Ma noi abbiamo anche la capacità di affrontare tutti allo stesso modo, per cercare di vincere. E questo ci aiuta sempre.
E non è l’unico. Con l’Alessandria per la prima volta non abbiamo preso gol, che è fondamentale. Perchè adesso dobbiamo concentrarci molto anche su questo, sul tenere la porta inviolata. Il punto è proprio quello, ogni gara fare un passettino in avanti in più, a ogni partita aggiungere un pezzettino.
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