Blob Pessina e Barella
Le loro frasi nel Como

Nicolò Barella quando arrivò disse: «Amo giocare come mezzala, mi piace attaccare ma mi considero anche un buon interditore perché corro tanto»

Nicolò Barella quando arrivò disse: «Amo giocare come mezzala, mi piace attaccare ma mi considero anche un buon interditore perché corro tanto e non mi risparmio. È anche un difetto, perché poi sono poco lucido in finalizzazione, segno poco». Poi: «Como ultimo? Impossibile, a Cagliari fece un partitone». Sui modelli disse: «Il mio modello è Daniele Conti, ma anche Totti e Del Piero. E che emozione conoscere Riva. Devo tanto a Zola e a Festa che mi hanno fatto esordire e a Matteoli che mi ha accompagnato da quando ero bambino». Sulla vita privata: «Amo il basket, soprattutto la Nba. Ho una grande passione per i cani, ne vorrei moltissimi».

Matteo Pessina arrivava da una sfortunata esperienza a Lecce e Cagliari: «Non ho giocato con continuità, forse perché sono andati via gli allenatori che mi avevano voluto. Qui mi ha portato Andrissi, quasi un secondo padre per me. Il modello calcistico è Locactelli, perché ha dimostrato che con il lavoro e il sacrificio si può arrivare in alto da giovani. E poi Gerrard e Kroos. Il mio sogno è giocare un giorno in Inghilterra, l’ambiente è fenomenale». Sulla vita privata: «Niente pearcing e tatuaaggi, sono in tipo tranquillo. So regolarmi, se non si va in ritiro e venite a casa mia vedete che i miei ritmi sono quelli del ritiro. Studio economia e commercio, ho la passione per i puzzle e per i Lego dove ci vuole anche un pizzico di fantasia. Sono milanista anche se mio papà mi portava a vedere l’Inter»

© RIPRODUZIONE RISERVATA