Cerri: «Il secondo rigore? Sì, me la sentivo»

C’è voluto del coraggio per riprendere il pallone in mano e collocarlo, per la seconda volta, sul dischetto. Specialmente, dopo aver sbagliato il primo rigore. Ma Alberto Cerri è fatto così: si è preso le sue responsabilità e ha regalato il pareggio al Como, trasformando il rigore del pareggio nel recupero. Ma come pè andata esattamente? «Ovviamente mi hanno chiesto se me la sentivo. Sinceramente ero pronto, sul primo ho calciato male. Ma l’incoraggiamento dei tifosi mi ha fatto piacere e mi ha spinto a calciare anche il secondo rigore. Chiedo scusa per la sofferenza che ho provocato in loro…».

Per l’attaccante, non è stata una partita semplice: «Abbiamo dimostrato di avere carattere, come succede spesso. Mentalmente è stata una partita di sofferenza, ma alla fine è buon punto. Chissà, magari segnando il rigore prima, forse avremmo festeggiato la vittoria».

Dopo un primo tempo positivo, ma senza gol, la squadra ha superato bene il gol dell’Ascoli: «Questo carattere ci sta dando una mano, poi le partite sono contraddistinte da episodi, come si è visto. Differenze nel giocare con Cutrone o Gabrielloni? Sono giocatori diversi, ma allenandoci sappiamo le qualità di uno o dell’altro e ci si adegua».

C’è anche un gol annullato nella partita di Cerri: «Forse ho sbagliato io a indicare a Ioannou il punto in cui servirmi il pallone. In generale, a favore e sfavore, questi fuorigioco sono incommentabili. Previsioni per la salvezza? Tre-quattro punti vanno ancora fatti. Mentre in classifica cannonieri, a quota 8, credo che un paio di gol andrebbero segnati…»

Si è rivisto Moutir Chajia, sua la palla morbida servita a Parigini nell’occasione della traversa colpita dall’esterno del Como: «Sto molto meglio, con un po’ di pazienza sono tornato disponibile. Il lungo periodo fuori dal campo è stato pesante, ma ho sempre sentito la vicinanza dei tifosi, anche sui social. Quando entro sento sempre un’energia speciale: spero di poter dimostrare il mio valore in questo finale di stagione».