Chi è Nash, l’amico di Del Piero. Dalla Nba alla maglia del Como

L’ex campione di basket sarà uno dei vip che giocherà negli States il torneo esibizione con gli azzurri

Giocare a calcio non dev’essere poi così strano per chi, come Steve Nash, nel tramonto della sua grande carriera di cestista, ha avuto il 10 sulle spalle. Anzi, per l’ex stella della Nba che giocherà con il Como negli Usa al Tst Tournament, il calcio è parte integrante della sua carriera di sportivo.

Da piccolo ha giocato a calcio – oltre che a hockey su ghiaccio – e, solo tredicenne, è approdato sul parquet, evidentemente bruciando poi le tappe. La sua è stata una carriera luminosissima, ma senza titoli in Nba. E il legame con il calcio l’ha sempre mantenuto. Amico personale di Alex Del Piero, dopo il ritiro ha fatto parte di una cordata (con il proprietario dei Suns) che acquistò gli spagnoli del Maiorca. Nel 2013 si è anche allenato con l’Inter, indossando la maglia numero 10, durante una tournée dei nerazzurri negli Usa. E ha un fratello, Martin, ex calciatore e ora allenatore.

A 49 anni, il canadese Nash – sudafricano di nascita - è pronto per questa sfida sul campo con i colori del Como. Ma è nel basket, ovviamente, che Nash ha lasciato il segno, come ricorda Fabrizio Frates, ds della Pallacanestro Cantù e grande esperto di basket a stelle e strisce: «È stato un giocatore straordinario, eccitante, che ha infiammato gli appassionati per quasi un ventennio. Era famoso per tre cose: il tiro da tre, le percentuali clamorose ai liberi e gli assist».

I suoi numeri parlano chiaro: è uno dei nove cestisti Nba del club dei “50-40-90”.

Un circolo dei giocatori che, in una o più stagioni, ha raggiunto il 50% dal campo, il 40% da tre e il 90% ai tiri liberi. E, a proposito di assist, è il quinto giocatore di sempre in questa graduatoria, con 10.335.

Il suo nome è legato a quello dei Phoenix Suns ma in Arizona non ha mai vinto nulla. A fine carriera, nella speranza forse di poter vincere l’anello Nba, si trasferì ai Lakers, impresa che non gli riuscì.

Ma è una mancanza che di certo non ha oscurato una carriera luminosa: «È stato un giocatore abilissimo, spettacolare nella sua rapidità con i piedi e nel passaggio ai lunghi: assist sfornati in tutti i modi, dietro la schiena e sotto le gambe», ha concluso Frates.

Meno promettente la sua carriera da allenatore. Ha allenato per un biennio i Brooklyn Nets dal 2020 al 2022, esperienza che si è chiusa con un esonero.

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