Cin Cin al bar, offre il Como
«Così avviciniamo la città»

Se la squadra vince, in alcuni locali a sorpresa viene pagata la consumazione a chi è presente in quel momento

I clienti hanno strabuzzato gli occhi: «Cio che state consumando, non dovrete pagarlo: offre il Calcio Como!». Così si sono sentiti dire i clienti di sette bar di Como sabato sera verso le 20.30, appena terminata la partita tra Como e Alessandria, primo successo della squadra azzurra al Sinigaglia. Erano i clienti, avventori da aperitivo (vista l’ora), a loro insaputa seduti al tavolino, o appoggiati al bancone, degli esercizi che erano interessati dalla particolarissima promozione.

Come funziona? Il Como, in grande segretezza, in collaborazione con Comune di Como, Confesercenti e Confcommercio, ha stabilito che in occasione delle partite casalinghe della squadra azzurra, in un certo numero di locali (bar e pub, ma anche gelaterie, che hanno aderito volontariamente), in caso di vittoria degli azzurri, sarà offerta agli avventori la consumazione di quello specifico momento. Un cin-cin simbolico offerto dal Como per far brindare alla vittoria anche una parte della città non tifosa o che, comunque, che non è allo stadio.

Dunque una iniziativa che non riguarda i tifosi del Sinigaglia, ma la cittadinanza. Segreto (per questione di logica organizzativa: deve essere una sorpresa) il nome degli esercizi che hanno aderito, e segreto soprattutto il nome dei locali dove la cosa avviene in quello specifico giorno. Gli avventori dovranno essere lì per caso e non avranno il tempo per chiamare gli amici una volta saputo della “festa”: la società certo non vuole creare a causa sua momenti di aggregazione o assembramento.

Un modo per unire la squadra alla città, di coinvolgere i cittadini in un momento di gioia dei colori azzurri, di creare senso di appartenenza, e in qualche modo (se vogliamo prenderla più alla lontana) di informare i cittadini più distanti dalla squadra che c’è un Como che gioca, vince, entusiasma.

«Da parte della società c’è molta attenzione su questi aspetti: la squadra di calcio non deve essere una realtà fine a se stessa, ma vuole essere un filo conduttore che unisce le varie realtà della città. Deve essere intrattenimento ed essere inserita nel tessuto sociale. Questa è la ragione di questa iniziativa, come quelle che seguiranno», ha detto ieri la responsabile dell’area marketing Veronica Oldani.

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