Como, altra estate bollente?
Società tra progetti e tensioni

Tutto sembra essere messo in discussione da una sorta di guerra fredda di cui è difficile vedere il vincitore

Mettetevi (s)scomodi. Che ci siamo. Il Como sembra davvero sulla soglia di un’altra estate bollente. Come non ci eravamo augurati solo qualche giorno fa. La struttura societaria, i programmi, la filosofia, tutto sembra essere messo in discussione da una sorta di guerra fredda di cui è difficile vedere il vincitore, ma che rischia di vedere morti e feriti. La rottura con il finanziatore Hefti di Fox Town si porta dietro dei problemi.

Cioè il nocciolo della vicenda. In pochi giorni è successo che Fox Town ha mollato sbattendo la porta e che il vicepresidente Verga invece è stato annunciato come nuovo socio. Ma in una serie di curiose contraddizioni: annunciato da Felleca domenica, ma considerato una sorta di terzo incomodo da Corda nella conferenza stampa di martedì.

E mentre Corda parlava da padrone, storcendo il naso sulla figura del possibile terzo socio, Nicastro preparava una specie di società controllante in Usa, aperta a tutti. Il progetto americano di una ricapitalizzazione in Usa, con soci occulti (lì lo consente la legge) sembra una chiara strategia di Nicastro per avere in futuro il pallino del gioco.

Felleca ammicca, Corda meno. Ma certo Nicastro ritiene di aver messo più soldi dello stabilito e adesso cerca almeno di avere più forza, più potere, più margine di decisionalità. A noi sembra che i binari convergano verso una soluzione futura: o Nicastro o il gruppo sardo.

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