Como, arma Canestrelli: è l’anti Ascoli

Il personaggio Arriva da due partite da titolare ben giocate, nella seconda ha battuto la concorrenza di Scaglia: «Mi piace cercare il gol, su quattro segnati, tre li ho fatti ai bianconeri. Da ragazzino sognavo di fare il bomber»

È la novità di queste due ultime partite del Como: Simone Canestrelli ha giocato le gare contro Genoa e Bari da titolare al centro della difesa. La prima volta al posto di Scaglia squalificato, a Bari per scelta tecnica, visto che Pippo era di nuovo disponibile dopo il ricorso vinto dalla società in merito alla sua squalifica.

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Canestrelli è un marcantonio che potrebbe fare il corazziere, e non è passato inosservato in campo: uno dei migliori tra gli azzurri schierati contro il Genoa, con assist a Mancuso per la rete del 2-2; e bene anche a Bari, partita in cui non solo ha cercato il gol, ma lo ha fatto anche con un tiro da centrocampo che avrebbe potuto anche ingannare il portiere avversario. «Il fatto -scherza lui, occhio ceruleo da sciupafemmine e sorriso cordiale - è che da ragazzino sognavo di fare il bomber. Da piccolo mi avevano messo a fare il centrocampista, qualche gol lo facevo e speravo un giorno di andare più avanti. Invece a Empoli, nelle giovanili, mi hanno messo dietro, e lì sono rimasto».

Cerca spesso il gol con insistenza, e quando lo sbaglia ci resta parecchio male, a giudicare dal espressioni che fa... «È vero, perché la mia non è una sortita estemporanea, credo di poter fare male sui calci da fermo e sulle palle inattive. Anche a Bari ci sono andato vicino». Anche con un tiro da centrocampo. Un tiro venuto per caso o una cosa voluta? «No no, macché caso... Conosco Caprile, il portiere del Bari, perché abbiamo giocato insieme nelle giovanili azzurre, e so che quando la palla è lontana tende a stare avanzato. Avevo anticipato il mio avversario e ci ho provato». Poi c’è l’assist a Mancuso a Como-Genoa... «E lo chiamate assist - ride -? Mi sono portato due passi dalla riga perché quel tocco di Gabrielloni me lo aspetto. Ma ho allungato la gamba in maniera innaturale ed è venuto fuori un pastrocchio, che però ha fornito un assist a Mancuso. Volevo segnare, ho sbagliato, ma è andata benissimo anche così». Tra l’altro, curiosità, in carriera ha fatto quattro gol in B e tre li ha segnati all’Ascoli: «Sì, uno nel Crotone e due con il Pisa. Ma è solo una curiosità statistica».

Specchio

Como-Genoa e Bari-Como, due partite speculari: «Quasi. Io credo che il Genoa nel primo tempo con noi, pur andando sul 2-0, non abbia dominato come abbiamo fatto noi a Bari. Resta il rammarico per i due punti lasciati sabato, perché li avremmo meritati dopo la nostra prestazione. Ma guardiamo avanti». Appunto: nel senso di classifica? «No no, lì guardiamo indietro. Il mister martella molto su questo, non dobbiamo distrarci perché è un campionato molto equilibrato e prima pensiamo alla salvezza».

A Como si trova molto bene, anche se è in prestito dal Pisa. Il suo hobby? I libri di studio: «Università di scienze motorie. Vado un po’ lento, ma è un argomento che mi interessa».

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