Como, Bellemo va oltre il gol: «Stiamo crescendo»

Il capitano azzurro non ha dubbi dopo il successo con il Venezia: «Era una partita delicata, troppo importante per il nostro cammino»

Riecco il capitano, nella sua versione migliore. Uomo di sostanza, qualità e anche pericoloso in attacco. Il veneziano Alessandro Bellemo si è sbloccato, proprio contro il Venezia, dopo il lungo infortunio al ginocchio e una stagione cominciata male per il Como. «Per fortuna il gol è arrivato – scherza il centrocampista – così mio padre non mi chiederà più perché non segno mai…».

Battute e questioni famigliari a parte, Bellemo ha visto un Como in crescita: «Sì e sotto tanti punti di vista. Era una partita delicata, troppo importante per il nostro cammino. L’abbiamo vinta, abbiamo accorciato la classifica e ci sono stati passi in avanti. È giusto festeggiare, ma con moderazione, perché domenica avremo una trasferta dura».

Perché c’è ancora tanto da lavorare per risalire definitivamente la china: «Ma stavolta sottolineo le cose che sono andate bene: abbiamo lavorato tanto sulle palle ferme, stavolta non abbiamo corso pericoli. In generale, abbiamo rischiato poco o nulla». E ancora: «Mi sono piaciuti l’unione di intenti e il pressing organizzato. Nessuno ha voluto mollare, fino alla fine, siamo stati arrembanti. Abbiamo fatto vedere a tutti che possiamo dominare la partita: è un successo prezioso».

Ed era uno scontro diretto, che dà ancora più significato alla vittoria: «Era da “mors tua, vita mea”. Abbiamo avuto un episodio a favore e lo abbiamo sfruttato al meglio, ma sicuramente abbiamo meritato questo successo. Importante anche il fattore campo: sentiamo l’aiuto del pubblico e ne abbiamo bisogno».

Particolarmente soddisfatto il difensore olandese Cas Odenthal: «Sono felice per la vittoria e per il fatto che non abbiamo subìto gol». Dopo tanta panchina nei primi mesi, Odenthal in questo momento è uno dei due centrali titolari: «Quando sono arrivato in Italia, scegliendo Como e la serie B, sapevo che mi sarei dovuto adattare a un gioco più energico. Il calcio olandese è diverso, si tende a costruire dal basso. La società mi ha aspettato, ora mi sto trovando sempre meglio».

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