Como, Cerri: «Bello il mio gol? Perché importante»

L’attaccante «Preferisco una rete decisiva a cinque che non portano punti»

Parlando con Alberto Cerri, capisci il perché di molte cose. Perché, ad esempio, la gente ami il gigante azzurro indipendentemente dal numero dei gol segnati; perché, se si alza dalla panchina, i tifosi lo accolgano con un boato di speranza e considerazione; perché lui sappia mantenere sempre una dose di serenità, anche quando le cose non vanno. Perché, perché, perché... è un uomo squadra. Perché ha una indole naturale nel rappresentare un punto di riferimento per la squadra e per i tifosi.

Perché ha molto equilibrio, sia nel raccontare la bellezza e l’importanza del gol in tuffo con il Modena, sia i momenti “no” che lo hanno persino (a brevi tratti, più che altro per motivi fisici) spinto in panchina. Lui resta sempre lucido, impassibile, come un totem. Ed è questo che vedono in lui, probabilmente, quelli che gli stanno intorno. In campo, in panchina o sugli spalti.

Mamma che gol, Alberto!

Bello? Io direi importante. Per me è stato bello perché ha fruttato tre punti in una partita importante.

E ok. Però è stato anche spettacolare. Un movimento fulmineo, un tuffo di scatto, improvviso, strano da uno che una stazza importante.

Quando vedi partire il cross, devi avere l’intuito di scegliere la soluzione migliore. Avessi allungato il piede, forse avrei impattato male. Ci ho provato di testa, è andata bene.

Hai detto: “Sapevo che non era fuorigioco”. Eppure hai aspettato ad esultare...

Innanzitutto, era la prima volta in carriera che mi capitava di essere sospeso dal Var. Non sapevo bene cosa fare. Ho aspettato. La mia sensazione era netta, ma non si sa mai: un ginocchio, una spalla oltre il consentito... poi è arrivata la decisione e abbiamo esultato. Ma anche mentre l’arbitro controllava ero molto fiducioso.

Si respirava un’aria speciale allo stadio, il sabato la spinta dei tifosi all’allenamento e domenica un clima elettrico, da grande match.

Sabato i tifosi ci hanno ricordato quanto tenevano a questa sfida. Siamo contenti di aver regalato loro una gioia. Ma soprattutto, dico la verità, questa vittoria è importante per la squadra, per il campionato.

Appunto. Possiamo sapere cosa pensi tu, cosa me pensate voi di questa situazione? Sempre a metà del guado.

Noi pensiamo soprattutto alla salvezza. Il primo obiettivo, vista la storia di questo campionato, è quello di metterci al sicuro. E poi andare avanti e non porci limiti. Se arriverà la possibilità di lottare per qualcos’altro, noi saremo pronti. Ma prima pensiamo a salvarci.

La gente, quando ti vede entrare in campo, si sente più sicura... E tu sembri impermeabile agli alti e bassi anche personali della stagione.

Non sono impermeabile. Anche io, se le cose non girano, sto male. Però mi sono messo in testa che l’equilibrio è la chiave di tutto. Cerco di essere sempre analitico, di non farmi prendere dall’ansia, anche se all’inizio quest’anno è stata dura.

Continui ad essere importante anche arretrando, smistando palloni.

L’ho sempre fatto. Ma vi dico una cosa: preferisco un gol decisivo a cinque gol che non portano punti. Mi sacrifico perché è un modo di dare un segnale alla squadra, dare l’esempio, lavorare per il gruppo, che per me è tutto. Sarà che mi si vede di più, ma guardate che anche i miei compagni di reparto si sacrificano tantissimo.

A proposito: tu e Gabrielloni siete i due attaccanti più in forma. Potreste anche giocare insieme?

Saremmo una coppia atipica, ma potremmo sicuramente farlo. Anzi, in allenamento spesso facciamo reparto insieme. Abbiamo l’esperienza necessaria per capire come integrarci.

Hai segnato 6 gol. La doppia cifra è un traguardo?

Lo è per tutti gli attaccanti. Separa un po’ il male dal bene. Ma io guardo soprattutto la classifica del campionato. Non siamo riusciti a fare il salto di qualità. ma siamo sempre lì per farlo.

Hai giocato a Cagliari e a Parma, dove ti fischiano sempre. Hai problemi a giocare lì?

L’unica partita che sento veramente è quella con il Parma. Lì sono nato, sono cresciuto calcisticamente, è casa mia. Mi fischiano per quel gol che segnai al Parma con la maglia del Cagliari in A...

Non abbiamo visto nessuna esultanza speciale con il Modena...

La mia ragazza non era in tribuna, e dunque quella che abbiamo ideato, la riservo per la prossima occasione. Una cosa un po’ speciale. Spero di farla vedere presto.

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