Como e la galleria degli errori

Troppe volte la squadra azzurra ha subìto gol dopo cattive letture tattiche di squadra o inciampi della difesa

Inutile andare avanti a spingere sul sedere la balena spiaggiata. Il Como è ultimo e da lì non si muove. E soprattutto, tra le lamentele per le occasioni da gol gettate al vento e quelle per troppi gol presi dopo evidenti sbandate, sorge il sospetto (eufemismo) che siano queste ultime ad aver pesato di più nella stagione del Como. Ci sono almeno cinque-sei gol in cui il reparto (non il peggiore della B per un gol: 54 gol subiti contro i 55 della Salernitana)si è fatto cogliere in maniera impreparata. E il fatto che queste situazioni si siano ripetute e siano state distribuite nel corso della stagione in maniera equa, fa sorgere il sospetto che, al di là delle recriminazioni legittime, i risultati non siano venuti per caso. Il gol in casa preso con il Vicenza (costato due punti) è simile a quello preso contro il Novara in casa, contro il Cesena, ancora al Sinigaglia, a Pescara (il primo gol) e domenica contro la Pro Vercelli sono frutto di incomprensioni. Curioso che la sfuriata più importante di un allenatore (dei tre passati sulla panchina azzurra) riguardo ai problemi difensivi, sia venuta in una partita, persa sì 2-0 (a Vercelli) ma apparentemente fuori da questa galleria. Evidentemente errori la cui gravità era sfuggita all’occhio dell’esperto per caso, ma non a quello del tecnico. Festa disse: «Oggi abbiamo fatto errori clamorosi da categoria inferiore, non è accettabile una cosa del genere».

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