Como, l’addio di Bertani
«Qui non c’è più nulla»

«Aspettare non aveva senso. Per parlare con chi, poi? Purtroppo chi è arrivato in questi mesi non si è mai neppure presentato alla squadra»

Cristian Bertani non ci gira troppo intorno. Ha detto sì al Lecco, ha detto dì a Di Nunno, che dopo aver provato a mettersi in corsa per l’acquisto del Como ha optato per l’altro ramo. Non è la Lega Pro, non è la maglia con cui Bertani è cresciuto. Ma quantomeno lì, dall’altra parte del lago, qualcuno una squadra la sta costruendo. E in ogni caso non è stato difficile per lui capire, anche senza aver parlato con qualcuno della nuova proprietà, che nel progetto Como non sarebbe entrato. «La proposta che mi è stata fatta a Lecco è ottima – racconta l’attaccante -, non potevo permettermi di rifiutarla. E’ il mio lavoro, ho una famiglia da mantenere, e credo sia giusto così». Bertani non sente di aver mancato di rispetto al Como, con cui peraltro deve ancora risolvere la sua situazione contrattuale. «Io sono cresciuto con la maglia del Como addosso, figurarsi se non sarei stato orgoglioso di continuare a giocare per questa squadra e per questa tifoseria. Ma aspettare non aveva senso. Per parlare con chi, poi? Purtroppo chi è arrivato in questi mesi non si è mai neppure presentato alla squadra. Un buon gruppo come è stato il nostro sarà comunque distrutto, nonostante il buon lavoro e dei risultati molto positivi, perchè bastava poco per arrivare anche quinti, dietro quattro squadre che, quelle sì, sono costate veramente molto più della nostra. E alla fine, tolta la Cremonese, hanno ottenuto esattamente quello che abbiamo ottenuto noi».

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