Como, l’altra faccia del gol
«L’importante è farne uno in più»

Nove reti subìte in tre giornate sono stati un’anomalia per la difesa azzurra

L’analisi di Giosa: «Episodi o disattenzioni singole, non abbiamo perso equilibrio»

L’altra faccia della medaglia, guardare alla voce reti subìte. Che l’importante è che siano meno di quelle segnate, e su questo il Como ha dimostrato di esserci. Ma il dato è comunque eclatante: nove gol presi in tre domeniche. In nettissimo contrasto con quello che succedeva fino a poche settimane fa, con undici reti soltanto prese in 18 giornate.

«La cosa importante - spiega Antonio Giosa, l’uomo simbolo della difesa comasca - è analizzare come questi gol sono stati presi. E andandoli a guardare uno per uno, sono più o meno tutti arrivati per errori, o meglio disattenzioni, individuali o per episodi molto precisi: due sono rigori, con il Savona, uno con la Cremonese è stato un grandissimo gol, quelli presi a Bolzano e gli altri con i grigiorossi sono frutto o di un errore su una marcatura o comunque di imprecisioni singole».

Domenica, a proposito di difese, si va a Vercelli. La squadra più solida del campionato, che sinora ha subìto solo quattordici gol. E che è l’unica squadra con il Como a non aver mai perso in casa. «Anche il Vicenza lo era finchè non siamo andati là a vincere noi. Sarebbe bello restare noi gli unici, magari sempre per merito nostro...».

L’intervista completa a Giosa su La Provincia di mercoledì 19

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