Como, parte la fase 2
Molte le risposte da dare

Le certezze, seppure parziali, che ci sono sempre alla fine del lavoro estivo, adesso sono quasi a zero

Alla fine di un ritiro che più strano non si può, ci ritroviamo, come al Monopoli, a ripartire dal “via!”. Le certezze, seppure parziali, che ci sono sempre alla fine del lavoro estivo, adesso sono quasi a zero. Colpa di un mercato che deve essere ancora affrontato (quattro giocatori come obiettivo, possono stravolgere il tasso tecnico), e di una assenza di amichevoli paradossale, visto che ne erano state annunciate quattro, e ogni volta venivano cancellate alla vigilia. Adesso va bene il terremoto, le cavallette e i campi allagati, ma certo è che la prudenza da Covid ha giocato un peso decisivo. Detto questo, l’assenza di test rende impossibile una valutazione anche solo approssimativa, se non del valore della squadra (ancora incompleta) almeno del nuovo modulo (pardon, sistema come dice il mister) di Banchini e dell’ingresso dei nuovi nello schema. Ci resta qualche segnale che conferma un trend. A differenza dell’anno scorso, Michael Gandler non si è mai fatto vedere ad Arona. La conferma che la sua area di competenza sarà sempre più lontana dal calcio. Anche se una sua visita ce la saremmo aspettata. La presenza di Wise (tenuta segreta non si sa nemmeno bene perché, una specie di tic nervoso di questa società) conferma l’operatività dell’inglese. Al quale però non si deve dare totale responsabilità dei movimenti: l’olandese Dkidak non è arrivato su sua segnalazione (su sua approvazione, sì, certo) segno che l’area italiana ha comunque una sua operatività. Ma aspettiamoci un colpo direttamente da Wise, prima o poi. Si riparte anche con la novità Bregnano come sede di allenamento, tutta ancora da spiegare. Forse legata all’esigenza di allenarsi sull’erba. Una cosa è certa: da qui a fine settembre non ci annoieremo.n 

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