Como stipendi pagati
Nessuna penalità

Il problema era la mensilità di giugno, che rientrava nel fallimento e non poteva essere saldata dal curatore. Trovata soluzione

Gli stipendi del Como non sono mai stai un problema, negli ultimi anni. Puntualmente pagati anche dalla società che poi sarebbe fallita, figurarsi. E mai e poi sarebbe stato un problema sotto curatela fallimentare, che non per nulla ha avuto il mandato dell’esercizio provvisorio. Proprio per le garanzie fornite nel gestire la vita sportiva in corso. Eppure ieri qualcuno ha tremato. Perché c’era da pagare la scadenza del mese di giugno. E le cose, anche se i soldi in cassa c’erano, si sono complicate. Il fatto è che il curatore non è tenuto, anzi non può proprio, occuparsi delle scadenze che riguardano il passato le storia economica del fallimento. Il famoso pregresso che viene tagliato via come da una forbice nel momento della sentenza che dichiara fallita una società. Ma c’è un ma: secondo i regolamenti federali, la scadenza degli stipendi è tassativa e il suo mancato rispetto potrebbe partorire il deferimento, cui seguono uno o più punti di penalizzazione. Un rebus nel quale il Como si era imbattuto già da qualche tempo e la cui soluzione sembrava impossibile. Poi la soluzione si è trovata, come ha annunciato ieri il dg Diego Foresti: «La scadenza degli stipendi è stata rispettata. Scongiurato il rischio di una penalizzazione».

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