Como-Udinese 2002
Parla l’arbitro Saccani

«Non commisi errori, ma fu comunque una mia sconfitta perché non coìnvinsi la gente con le mie decisioni»

hi avrebbe immaginato, tra i tifosi del Como, in quei giorni infuocati del dicembre 2002, che l’arbitro Max Saccani, sarebbe diventato il moviolista della Domenica Sportiva? Era diventato il capro espiatorio di un disastro epocale: Como-Udinese 0-1, incidenti, lancio di oggetti, partita sospesa, campo squalificato cinque giornate, Preziosi che disse basta... E lui era stato l’ingranaggio fondamentale. L’innesco: tre rigori per l’Udinese, due negati al Como, partita sospesa. Ci misero poco le cronache tv e le moviole a dimostrare che alla fine Saccani non aveva sbagliato nulla, le sue decisioni erano state (quasi) tutte giuste. E il finimondo era stato causato dalla successione assolutamente incredibile dei fatti, unita a un clima incandescente che da settimane circondava il Como per via della battaglia contro gli arbitri di Preziosi. Oggi che Max Saccani è il moviolista della Domenica Sportiva, che duella simpaticamente con Marco Tardelli ed Eraldo Pecci su falli e fuorigioco, è stato più semplice (ora che è comunicatore) contattarlo per farlo parlare di quella partita. In cui fu protagonista, ma in qualche maniera anche vittima.

Sul giornale di oggi la lunga intervista all’ex arbitro. «Non commisi errori, ma la successione degli avvenimenti fu particolare e per i tifosi del Como sembrava una conferma delle accuse di Preziosi. Ma i falli c’erano. La considero comunque una mia sconfitta, lo è sempre quando la gente non è convinta della bontà delle tue azioni».

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