Gabrielloni sa come essere decisivo

Il personaggio Dalla serie D alla B, spesso le reti del marchigiano hanno fruttato punti o vittorie alla squadra. L’esultanza con il gesto del binocolo, nata da un gioco tra lui, Cutrone, Vigorito e Mancuso prima della partita

Non sarà il suo gol più memorabile degli oltre cinquanta segnati con la maglia del Como, ma la rete di Alessandro Gabrielloni ha un sapore speciale comunque, per lui e per i tifosi. Perché lui non sarà mai un giocatore qualunque con questa maglia addosso.

Lo ha detto lui stesso qualche giorno fa quanto aspettava la sua prima rete stagionale, e nell’aria quella rete c’era. Forse già dalla partita di Brescia, quando è tornato a giocare da titolare ma non ha azzeccato il tiro giusto. Sicuramente dal sabato prima, a Bolzano contro il Sudtirol, quando è riuscito a procurarsi un rigore, poi realizzato da Cerri, che è valso il pareggio. Un punto lì e un punto a Ferrara, stavolta firmato direttamente.

Pareggio

Sul valore del pareggio con la Spal si discute e si discuterà ancora in questi giorni, ma una cosa è certa: che il numero nove del Como, considerato sia quest’anno che l’anno scorso – al di là delle dichiarazioni di maniera – non una primissima scelta per l’attacco, la sua mano riesce sempre a darla.

C’è poco da aprire pagine da libro Cuore, in questo momento. La classifica non lo consente, e Gabrielloni tornerà ad alternarsi ai compagni d’attacco come è stato sino a qui. Ma il suo contributo in queste ultime due partite è uno spicchio d’azzurro, non solo metaforico, che conforta sul fatto di avere a disposizione un giocatore sicuramente motivato – e su di lui in questo senso dubbi non ce ne sono mai stati – e ora certamente ancora più stimolato.

Poi c’è la sua storia personale, che è comunque una pagina importante nel grande libro del Como. Perché Gabrielloni innanzitutto è il giocatore che veste questa maglia da più tempo, dal gennaio del 2018. Una stagione e mezza in D con ventidue gol, due in C con lo stesso numero di reti, più tre reti tra Supercoppa di C e prima playoff e poule scudetto in D.

Esordio

E poi l’esordio l’anno scorso in serie B, quando Gattuso più volte lo ha utilizzato soprattutto per vivacizzare i finali di partita, mosse che avevano fruttato quattro reti. E quest’anno, finalmente, il suo primo gol. Tradotto, è la sesta stagione consecutiva che Ale Gabrielloni segna con la maglia del Como. In tempi come questi, sicuramente un’impresa non comune, tra l’altro in tre categorie diverse e sempre a salire. E la stessa esultanza con cui la squadra ha festeggiato il suo gol fa capire come sia stato sentito in modo speciale. Il gesto del binocolo, per una gag messa a punto prima della partita con Cutrone, Mancuso e Vigorito.

In fondo la sua media gol – una in 290 minuti giocati – è superiore a quella di altri suoi compagni d’attacco che hanno giocato molto di più. L’equazione, certo, non è così semplicistica, altrimenti tutti i problemi sarebbero risolti. Resta il fatto però che il primo passo Gabrielloni l’ha fatto anche quest’anno, ed è giusto sottolinearlo. Anche perchè i suoi gol hanno segnato momenti importantissimi nel percorso del Como in questi anni, e dunque consideriamolo una specie di segnale portafortuna. Oltre a essere spesso stati decisivi. Come la doppietta con l’Alessandria nella sfida decisiva della C, o l’anno scorso con il Cosenza. E adesso il gol, in maniera più realistica, è una opportunità in più a disposizione di mister Longo. Che c’è sempre stata, ma che ha confermato ancora una volta di esserci.

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