Il Como a undici metri dalla gloria

Il tema Da regina dei rigori, nello scorso campionato, a squadra con le peggiori percentuali di realizzazione. Anche sabato contro l’Ascoli, come con il Bari, Cerri è ricorso alla seconda conclusione per poter segnare

Da regina dei rigori, lo scorso campionato, a squadra che invece quest’anno è tra quelle con le peggiori percentuali di realizzazione dei tiri dal dischetto.

Quello che l’anno scorso è stato un cavallo di battaglia del Como quest’anno è invece un tallone d’Achille: su sette rigori fischiati a favore, tre sono stati sciupati e solo quattro realizzati. Di peggio hanno fatto solo Benevento e Venezia – due errori su quattro – e Cosenza, con un errore su due rigori concessi.

Va fatta una premessa importante, ovvero che il numero dei calci dal dischetto concessi a favore ha veramente pochissimo a che vedere con la classifica finale: la prova più lampante è il Frosinone, che sta in testa con 51 gol segnati, di cui uno solo su rigore.

Il valore di un reparto

L’unico che gli è stato concesso in tutto il campionato. Paradossale, ma indicativo del fatto che il valore di un reparto offensivo non si giudica dai rigori segnati.

C’è anche un’altra cosa particolare da dire, ovvero che per ben due volte Cerri, che è l’autore dei tre “errori”, è riuscito a sbagliare un rigore e a segnarne un altro nella stessa partita. Come domenica con l’Ascoli.

Era già accaduto in Como-Bari: al 26’, sull 0-0, il tiro di Cerri era stato intercettato dal portiere e sulla rimessa Blanco aveva segnato.

Ma l’arbitro ha giudicato irregolare l’esecuzione annullando tutto. Cerri aveva poi segnato il rigore successivo, venti minuti dopo, alla fine del primo tempo. La gara terminò 1-1 con il pareggio in extremis del Bari.

Due mesi dopo, il secondo errore, sempre in casa, contro il Pisa. Il Como era già in vantaggio per 1-0, al 37’ del primo tempo avrebbe potuto raddoppiare dal dischetto, ma il tiro di Cerri viene deviato in corner dal portiere.

E il Como faticherà poi a evitare la sconfitta, perché il Pisa segnerà due volte e solo al 50’ una rete di Da Riva porterà al 2-2 finale.

Insomma, tre errori in altrettanti pareggi. Chiaro, l’equazione non è così diretta perché risultati diversi avrebbero potuto portare ad andamenti diversi delle partite. Ma tecnicamente sono sei punti persi.

Utilissimo invece il rigore trasformato da Cerri nel finale della partita di Bolzano contro il Sudtirol, come invece fu meno utile quello segnato da Cutrone nella vittoria per 5-1 contro il Cosenza, l’unico non affidato a Cerri in questa stagione.

Eppure l’anno scorso l’attaccante del Como fu infallibile dal dischetto, in una stagione in cui al tiro ci fu più alternanza. Dodici rigori concessi, dieci realizzati: nessuno ne ha ottenuti così tanti e nessuno ne ha realizzati così tanti.

Cerri ne tirò cinque, tutti segnati. Quattro furono affidati a Gliozzi, che ne sbagliò uno contro il Parma. La Gumina ne tirò due, segnando a Cittadella e sbagliando invece ad Alessandria. E poi ci fu il rigore segnato da Bellemo nell’ultima partita, in casa contro la Cremonese. Un bel bottino, un quinto del totale dei gol segnati in tutta la stagione, che furono 49.

Quarantadue gol

Quest’anno per il momento il Como ne ha fatti 42, ma solo tre dal dischetto. Si segna dunque un po’ di più su azione, questo è un bene. Ma qualche punto questi rigori sono costati, peccato. A parziale consolazione, va detto che su venti squadre solo sei hanno il cento per cento di realizzazione: tra queste però ci sono Frosinone e Spal che di rigori ne hanno avuti uno solo.

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