Il nipote di Balducci
che gioca nel Como

Vittorio è figlio di Federica, la figlia più giovane del telecronista scomparso sabato scorso: è nella Primavera di Boscolo

Non voleva che si sapesse in giro. Una sua fissazione. Quel nipote salito su, su sino alla Primavera del Como, era il suo orgoglio. Nascosto. Era terrorizzato che qualcuno pensasse ci fosse il suo zampino in quella scalata del giovane azzurro, che da bambino portava a spasso, magari ai giardini, o a dare quatto calci a un pallone.

Ma ora che nonno Nino, Nino Balducci intendiamo, non c’è più, il velo è caduto: e Vittorio Gandola, questo il suo nome, ha preso posto nel primo bancone della chiesa di Sant’Abbondio, durante il funerale, vestito con la tuta ufficiale del Como. Forse un gesto banale, ma visto da lontano, ricco di significato: vestito con l’abito sportivo, quello che il nonno aveva amato tanto. Una specie di strizzata d’occhio. Commovente.

Vittorio è figlio di Federica, la figlia più giovane del telecronista scomparso sabato scorso. Possiamo immaginarci cosa abbia voluto dire avere un nonno come Nino. Anche se lui, più che delle analisi e dei commenti sulle partite, interessava, è sempre interessato giocare, giocare, giocare. Era stato notato da Nazareno Tosetti (anche lui recentemente scomparso) in un campetto di ragazzini e portato alla Accademia Como. Nessuno aveva idea di chi fosse, ovviamente. Mentre Tosetti, nel settore giovanile azzurro negli Anni 80, sapeva perfettamente chi era Balducci.

A 16 anni, Vittorio, espressione perennemente grintosa, centrocampista, era passato in Promozione, nell’Arcellasco. Lì lo aveva notato Centi che lo aveva portato, due anni fa, al Como. E anche Centi, uno di quelli commentati dalla voce di Nino, senza avere idea di chi fosse.

Balducci, dunque, da qualche anno, aveva due amori calcistici. Accanto al Como, da qualche anno c’era il nipote. Del quale assisteva a tutte le partite. Un po’ in incognito, un po’ no. Perché sapete come era fatto, Nino: quando perdeva le staffe, cominciava a urlare, e non risparmiava critiche al nipote, se le meritava. Ma anche complimenti: «Ha una bella visone di gioco». Una data indimenticabile, è stata quella della prima partita di Vittorio giocata con i colori azzurri, una trasferta a Novara. Nino ci era andato, con le figlie. E appena si era trovato di fronte il nipote vestito con i colori del Como, si era fortemente commosso: che emozione per lui...

Balducci aveva seguito addirittura una partita di Vittorio dopo il malore che lo aveva colpito. Accompagnato in carrozzina sul campo. Cosa che non aveva voluto fare nemmeno per il Como, peraltro in stadi dall’accesso limitato. Ma comunque sarebbe stata una operazione emotivamente dura da affrontare, con tutta la gente tifosa. Per il nipote, invece, si poteva fare. E’ stata quella l’ultima partita di calcio vista dal vivo da Nino Balducci. Per il suo Vittorio. Che ora, siamo sicuri, giocherà anche per lui.

© RIPRODUZIONE RISERVATA