La parola alla difesa. Rivoluzione Como con arrivi di qualità

Calcio Le indicazioni emerse dal mercato sono chiare. Un rafforzamento importante per blindare il reparto e la dichiarata intenzione di Longo di giocare a 4 dietro

Operazione difesa. Il Como ha pensato soprattutto a questo, almeno sinora. Non a una rivoluzione vera e propria ma comunque a un rafforzamento importante del reparto arretrato, anche sulla base della prima certezza tattica annunciata da Moreno Longo, la volontà di giocare con la difesa a quattro.

Il rendimento

L’anno scorso il rendimento difensivo, inteso come numero di gol subìti, era stato piuttosto negativo sino a metà stagione, passando attraverso fasi veramente critiche come le difficoltà sui calci d’angolo che per qualche partita sono stati davvero letali. Poi il miglioramento è stato tangibile, anche grazie all’arrivo di un portiere più esperto come Gomis. Ma c’è voluto quasi un girone intero per arrivare a non subìre gol per due partite consecutive. Un problema certamente non dovuto solo ai difensori, ma quest’estate alla difesa si è pensato sin da subito, forse non per caso.

Più della metà dei giocatori arrivati sinora, cinque su otto, sono rinforzi difensivi. Tra l’altro, tutte pedine che possono ambire a posti da titolari, sia per età che per curriculum, non rincalzi destinati a fare numero. Del resto, basterebbe pensare al discorso portiere: a mercato appena aperto Semper era già del Como, quando invece l’anno scorso la scelta del portiere, dei portieri, era stata decisamente più tardiva. E non è stata una scelta qualunque, anzi.

Con grande attenzione si è lavorato anche per gli altri ruoli della difesa, senza perdere tempo e andando velocemente all’obiettivo. Due centrali e due esterni, tutti impiegati con continuità l’anno scorso in serie B, quindi assolutamente pronti per la categoria. Federico Barba nello scorso campionato ha giocato tre partite con il Benevento e trenta con il Pisa, Marco Curto trentaquattro con il Sudtirol, tanto per restare alla coppia centrale.

Sulla fascia destra Tommaso Cassandro ha giocato tutto il girone di andata con il Cittadella, per passare poi in serie A al Lecce. A sinistra Marco Sala con il Palermo ha giocato ventisei partite. Curiosità, a parte Sala tutti hanno anche segnato almeno un gol.

E su di loro il Como ha puntato seriamente con contratti pluriennali. Poi sarà il campo a giudicare, ma nessuno di loro può essere definibile un azzardo. Il tutto su un impianto che ha già una sua struttura valida, perchè in difesa sono stati confermati Odenthal e Scaglia al centro e Vignali e Ioannou come esterni. E non è finita qui, perché è in fase di pienissimo recupero anche un altro elemento affidabile come Solini.

L’investimento

Numericamente, guardando la rosa, oltre al cambio del portiere, se ne sono andati in quattro – Binks, Cagnano, Canestrelli e Pierozzi – e sono arrivati in quattro. Ma dei quattro partenti di fatto il solo Binks giocava con continuità. E c’è la notevole differenza che, a parte Cagnano, gli altri erano giocatori in prestito, due dei quali arrivati a gennaio. Stavolta invece si è scelto di investire su tutti per più anni, con un’ottica completamente diversa anche nella scelta tecnica.

Al punto che al momento è difficile individuare quale possa essere la difesa titolare. Come in prestito peraltro era Gomis e ora invece si è investito per più anni su Semper. Se le scelte saranno giuste lo dirà solo il campo, ma per qualità e quantità la difesa del Como stavolta punta a un campionato decisamente meno problematico. E, forse, a essere tra le migliori della categoria.

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