La squadra con il rombo e Fabregas suggeritore. Ora si ripartirà da qui?

Tante novità contro la Spal che possono essere una svolta

Chi arriverà, troverà un Como desideroso di migliorare. E capace anche di modificarsi, come ha dimostrato l’altro giorno con la Spal. Una partita che potrebbe davvero fare da spartiacque in questa stagione, anche in senso tattico, oltre che in termini di scelte degli uomini. Ma questo è un capitolo che non si può approfondire finchè non ci sarà il nuovo tecnico, che inevitabìlmente porterà le sue convinzioni e le sue idee.

Ci sono però dei punti fermi, in positivo e in negativo, che la partita di sabato ha messo in luce in maniera abbastanza chiara. Per esempio, la possibilità di schierare un centrocampo davvero diverso, non più sostenuto da una coppia centrale affiancata ma da una linea più verticale, un uomo dietro l’altro. Con due mezze ali più disposte al sacrificio e alla copertura. Un’idea che tutto sommato è partita bene, pur avendo bisogno ancora di lavoro e di crescita di condizione di più di un elemento. Ma certamente una traccia interessante su cui lavorare. Che potrebbe anche risolvere la questione che si era posta inizialmente con non pochi dubbi su come modificare la squadra per utilizzare al meglio Fabregas.

Un aspetto decisamente positivo è stata l’intesa tra i due attaccanti. Che, basandosi su quanto visto invece nelle partite precedenti, ha decisamente rivitalizzato Mancuso, più dinamico e più ficcante con una spalla come Cutrone, sul quale c’è poco da dire. Vede la porta come nessun altro in questa squadra, davvero ogni suo pallone è un potenziale gol. E se si sceglie di rinunciare a due esterni alti veri e propri, la velocità e l’intesa tra le due punte diventano essenziali.

Certo, al di là di Cerri che resta sempre un’alternativa importante sia pure con caratteristiche diverse ma utile per cambiare gioco anche in base agli avversari, c’è poi da chiedersi come potranno essere effettivamente impiegati giocatori come Parigini e soprattutto Chajia. Schierabili forse uno alla volta dietro le due punte, ma anche all’occorrenza come secondo attaccante. Sarà un tema interessante.

La nota dolente resta la difesa. Che difetta un po’ di esperienza nel suo nucleo centrale, e che ancora non ha trovato la giusta dimensione. I troppi gol subìti non sono evidentemente solo colpa del singolo reparto, ma di una fase difensiva da aggiustare, anche nel mezzo scappano ancora troppi palloni. Però se sei gol fatti in sei gare non sono moltissimi, ma sono un dato abbastanza nella media, troppi invece sono i gol subìti. Undici, quasi il doppio. E’ questo il primo numero da correggere.

Intanto, come incoraggiamento, prosegue l’analogia con l’anno scorso: alla sesta giornata il Como pareggiò con il Benevento - sia pure 1-1 -, dando buoni segnali. E da lì partì una serie positiva che cambiò definitivamente il volto alla stagione. Uno spartiacque, come potrebbe essere stata questa gara con la Spal.
Lilliana Cavatorta

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