Longo al debutto: «I segnali sono positivi»

Conferenza «Ho iniziato a conoscere meglio i miei giocatori valutando soprattutto il loro approccio al lavoro, la mentalità»

Quello che Moreno Longo ha in mente per il suo Como è ancora da scoprire. Un po’ perché il nuovo tecnico per ora preferisce non parlarne, un po’ perché forse sono idee ancora in evoluzione.

Lui stesso del resto ieri, nella sua prima conferenza stampa prepartita, ha raccontato come stia vivendo queste sue prime giornate, «con grande curiosità. Ho iniziato a conoscere meglio i miei giocatori valutando soprattutto il loro approccio al lavoro, la mentalità. Più che in che cosa si fa io credo nel come lo si fa, e sto insistendo soprattutto su questo aspetto. È un percorso che inizia e deve cominciare con l’atteggiamento giusto».

Longo è soddisfatto delle prime risposte da parte del gruppo, «i segnali sono molto positivi, la squadra sta rispondendo in maniera esemplare. Ora si tratta di essere bravi a trasferire questo modo di lavorare sul campo, perché è quello che fa la differenza».

Il tecnico non entra troppo nei dettagli su cui ha dovuto soprattutto lavorare per migliorare la situazione, «lavoro su quello che ho trovato. È chiaro che se il Como non è partito bene qualche problematica c’era, ma adesso siamo concentrati sul nuovo inizio».

Un percorso che necessariamente deve tenere conto della difficoltà di dover recuperare un po’ di strada persa nel frattempo. “«Ci vorrà ancora più fatica e più sudore, partita per partita. Dobbiamo ricordarci che, anche se in squadra ci sono giocatori importanti, con i soli nomi non si va da nessuna parte se non si ha la mentalità giusta. Penso per esempio al Parma dell’anno scorso. Ci vogliono umiltà e consapevolezza, se mancano il resto non può bastare».

A proposito di grandi nomi, si parla ovviamente del modo di impiego di Fabregas, per collegarsi poi alle idee tattiche che il tecnico vorrà proporre. «Ho cominciato lavorando su un impianto già provato (in questo caso il 4-3-1-2, nda) per valutare come la squadra lo interpreta, come si esprime. Ma sto valutando anche l’eventualità di cambiare, questo organico ha sicuramente la possibilità di giocare in più modi. Fabregas? È un giocatore di grande intelligenza, che può essere impiegato in modi diversi. Chiaro che in un centrocampo a due sarebbe un po’ più faticoso, la soluzione a tre può essere più congeniale per lui».

Intanto, però, sulla formazione che andrà in campo domani c’è molto riserbo. Le indicazioni del lavoro di questi giorni portano a pensare a una riproposizione del 4-3-1-2, ma non si escludono sorprese.

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