Longo: «Partita importante, ma niete ansia»

Intervista «Vi dico già oggi che arriveranno partite che saranno più delicate di questa»

Inutile girarci intorno: Como-Cosenza è una partita delicata, un bivio. Perché in caso di risultato non positivo (non vittoria), al di là del bilancio ancora parziale, si rovescerebbe una quantità di negatività sul Como molto pericolosa. Moreno Longo, che si presenta in conferenza stampa per il terzo giovedì consecutivo con una versione cromatica diversa dello stesso dolcevita, cerca di svicolare, di non riporre troppe responsabilità su questa partita. Anche se ne conosce, naturalmente, il valore.

Como-Cosenza è una partita molto delicata. Come la state preparando?

Innanzitutto voglio dire che è una partita delicata, sì, ma non più di altre. Valgono i punti presi a Bolzano e Ferrara, così come vi dico già oggi che arriveranno partite che saranno più delicate di questa.

Ok, ma sa anche lei che in caso di pareggio o di sconfitta sarebbe un disastro.

Beh, nessuno vuole togliere l’importanza di questa gara. Però non dobbiamo nemmeno commettere l’errore di arrivarci con troppa ansia o affidarci alla frenesia. Sarà importante far lavorare la testa e fare le scelte giuste nel corso della partita.

Il Como a volte è partito bene, altre volte come a Ferrara si è fatto prendere di sorpresa. Da cosa dipendono questi alti e bassi?

Mi viene da dire dalle normali dinamiche di gioco. Difficilmente si vedono partite lineari in cui succede sempre la stessa cosa. Man mano che si va avanti nella stagione dobbiamo limitare queste fasi alterne.

Dal Cosenza, giorno del suo debutto, al Cosenza. Qual è il suo bilancio?

Posso dire che il Como adesso ha una identità. Giochiamo in una certa maniera, siamo riconoscibili. Non siamo mai stati messi sotto da nessuno. Cosa ci manca? Il cinismo e la cattiveria di chiudere le partite. Su questo aspetto c’è da migliorare.

Sarà dura decidere tra Cerri e Gabrielloni. Ale ha risolto due partite...

Io vorrei 26 Gabrielloni per la capacità di caricarsi che ha. L’ho visto dare il 110% in allenamento anche quando sapeva che non avrebbe giocato. Si fa presentare carico anche per piccole porzioni di gioco. Non chiamatelo “quarto attaccante”. E’ prezioso dall’inizio ma anche a partita in corso.

Chajia e Da Cunha. Notizie?

Chajia non è ancora pronto per giocare dall’inizio, ma magari può avere un scampolo di gioco. Su Da Cunha confermo quanto detto: mi è piaciuto molto per l’atteggiamento.

In mezzo vedremo ancora la soluzione di qualità, accanto a Bellemo?

Vedremo. Tutti sono importanti, anche Arrigoni su cui mi chiedono tutti. Scelgo a seconda della situazione. Non mi pesa scegliere, è il mio lavoro. Poi magari sbaglio, ma questo è un altro discorso.

Quel dolcevita di diversi colori, che indossa a ogni conferenza, è un vezzo stilistico o c'è una scaramanzia....?

(ride...), ma no, è che ho un po’ di mal di gola...

Domani (oggi, ndr) Gigi Meroni compirebbe 80 anni: per un ex granata di lungo corso come lei, cosa significa?

Personaggi come lui servono a tramandare il senso di appartenenza per i tifosi. Io sono cresciuto nel suo modello. E’ importate, se no tutti tiferebbero le solite squadre. Le tradizioni sono fondamentali e vale anche per il Como. Bene chi le alimenta.

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