Longo: «Un successo a Venezia decisivo per la salvezza»

Intervista «Adesso siamo almeno con altre undici squadre a correre per quell’obiettivo»

“Una partita che vale tanto per loro e tanto per noi”. Moreno Longo alla vigilia di Venezia-Como non perde di vista l’obiettivo che per ora resta quello primario per la sua squadra, la certezza della permanenza in serie B. Le considerazioni da aggiungere, però, non sono poche, visto come sta camminando il Como. E sono importanti.

“Adesso siamo almeno con altre undici squadre a correre per quell’obiettivo, il risultato di ciò che stiamo facendo e abbiamo fatto sinora è prima di tutto questo, esserci ritrovati a battagliare con molte più squadre”. Facendo due conti, dunque, Longo considera ancora coinvolte tutte le squadre ad eccezione di chi sta nei playoff, una condizione però che potrebbe cambiare molto velocemente. Per esempio, c’è chi sostiene che vincendo questa partita di Venezia il discorso salvezza sarebbe praticamente chiuso, “e difatti è giusto definirlo uno scontro diretto, o comunque una partita fondamentale per il nostro percorso. Chiuso forse del tutto no, ma con una vittoria metteremmo una seria ipoteca sulla salvezza”.

Il che evidentemente non significa che si andrà a Venezia a rischiare il tutto per tutto, non è ancora necessario, anzi. “Il Venezia con Vanoli è migliorato, è un’ottima squadra. Lo era già dall’inizio, del resto, quando venne qui all’andata. Ora lo è ancora di più, a gennaio si è rinforzato con giocatori molto adatti e funzionali al modulo che adottano, aspettiamoci una squadra temibile”.

Temibilissimo, però, lo è anche il Como. Il cui ruolino di marcia dice molto di più della situazione attuale di classifica. Tant’è che, nonostante la prudenza, Longo è molto chiaro su un punto. A chi gli fa notare che nelle ultime otto partite dell’andata il Como ha raccolto tredici punti – tre vittorie, quattro pareggi e una sola sconfitta -, chiedendogli se firmerebbe per ottenere altrettanto in queste prossime gare, risponde così: “No, perchè non sarebbe giusto accontentarsi. Non perchè sia scontato riuscire a fare altrettanto o a fare addirittura di meglio, ma perchè è giusto provarci. Sono io il primo a essere ambizioso, quando è il caso”. E forse già dopo questa partita qualche ambizione potrebbe cambiare, in senso positivo.

Intanto, è già importante prendere atto del fatto che “tutti i giocatori al momento sono disponibili, e nemmeno riesco a ricordarmi quando è stata l’ultima volta”. Tutti a parte ovviamente i lungodegenti, “e già con due infortuni al crociato ne avremmo potuto avere abbastanza per tutta la stagione... ma l’importante è affrontare questo finale con tante alternative, con tante soluzioni a disposizione. E’ sempre meglio che il problema sia la difficoltà di scelta, ben venga l’abbondanza”.

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