L’ultimo commosso saluto a Prada. C’erano gli azzurri di ieri e di oggi

È stato salutato a San Giuliano dal suo mondo, quello in cui per oltre settant’anni ha vissuto seguendo la vita della squadra nei suoi alti e bassi

Fumogeni bianchi e blu, striscioni dei tifosi, e tanti volti noti della storia del Como. Livio Prada è stato salutato così ieri a San Giuliano dal suo mondo, quello in cui per oltre settant’anni ha vissuto seguendo la vita della squadra nei suoi alti e bassi, e le tante vicende societarie, nel bene e nel male.

Ieri si sono tenuti i funerali di quello che per decenni è stato definito il “factotum” del Como. In particolare, per tanti anni Livio si è occupato di accogliere e rifocillare gli arbitri, ma il suo era un ruolo a tutto tondo, a stretto contatto anche con i giocatori. E ieri infatti a San Giuliano si sono rivisti diversi ex protagonisti in campo: Melgrati, Fiaschi, Todesco, Gozzoli, Centi, Galia, ma anche qualcuno più giovane, come Jack Gattuso.

A rappresentare il Como attuale, che Prada aveva fatto in tempo a conoscere, il direttore generale Charlie Ludi e l’addetto stampa Alessandro Camagni. E qualche storico dirigente, come Eugenio Roncoroni, la storica segretaria Manuela Aliverti e tanti collaboratori della società, di diverse età.

E poi, i tifosi: la Curva, i Panthers, i Pesi Massimi. Perché chiunque vivesse nell’orbita del Como con Livio aveva avuto a che fare, prima o poi. Non mancavano naturalmente rappresentanti di un altro mondo a cui era molto legato, quello della Motonautica e della Canottieri Lario.

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