Rigore annullato e Var, il Como non ci sta

Il tema Nessuna protesta in forma ufficiale, ma la sensazione da parte della società di essere stata penalizzata. Non solo Blanco dentro la lunetta, anche tre giocatori del Bari: regolamento cervellotico, il reclamo non è previsto

Il Como non ci sta. Anche se in forma ufficiale e senza dichiarazioni dirette, la società non ha mandato giù l’episodio che ieri ha lasciato tutti perplessi. La questione del rigore ritenuto non valido, con conseguente annullamento del gol di Blanco dopo l’errore dal dischetto di Cerri. E la pantomima del tiro dal dischetto, prima da ripetere poi invece no.

Confusione e irritazione

Ad aumentare la confusione, e l’irritazione, è stato anche il comportamento dell’arbitro Marchetti di Ostia, e questo dà la misura di come il regolamento sia un po’ troppo cervellotico anche per gli addetti ai lavori. Ma che cosa davvero è accaduto? Al momento del rigore calciato – e, particolare fondamentale, non segnato – da Alberto Cerri, Alex Blanco viene segnalato dal Var all’interno della lunetta dell’area di rigore. Un’irregolarità, definita dal regolamento “invasione di un calciatore attaccante”.

Che si verifica quando “prima che il pallone sia in gioco – ovvero, prima che venga calciato – il calciatore si avvicina a meno di 9,15 metri dal punto del calcio di rigore o a meno di 11 metri dalla linea di porta avversaria, oppure entra nell’area di rigore”. Essere all’interno della lunetta significa non aver rispettato questa distanza. Il fatto che poi proprio lo stesso Blanco abbia segnato sulla ribattuta non c’entra nulla, è l’irregolarità precedente ad aver determinato la questione. Che l’arbitro sulle prime non aveva rilevato.

A quel punto, però, dopo la prima segnalazione del Var che ha annullato tutto, Marchetti ha indicato nuovamente il dischetto. Cerri si è preparato a calciare di nuovo, ma l’arbitro è stato ancora richiamato, non c’era nulla da ripetere. Perché da regolamento quel tipo di irregolarità è punita in due modi diversi, a seconda dell’esito del rigore: se Cerri avesse segnato la prima volta, il rigore si doveva far ripetere, se invece non si fa gol, come in questo caso, viene assegnata una punizione indiretta agli avversari.

C’è un’altra distinzione, però, un altro cavillo. Ed è quello su cui discute il Como. Perché se a superare la distanza consentita anziché un giocatore della squadra attaccante è un giocatore della squadra difendente, o giocatori di entrambe le squadre, il tiro dal dischetto va ripetuto comunque. Che si sia segnato o meno il rigore precedente.

I fotogrammi

E da un fotogramma ravvicinato, si vede come nel momento preciso del tiro di Cerri sembrano in posizione irregolare, oltre a Blanco, anche due se non tre giocatori del Bari. Dunque l’arbitro aveva ragione, era giusto ripetere, secondo queste immagini. Annullato comunque il gol di Blanco, ma ci sarebbe stata un’altra possibilità per Cerri di tirare il rigore.

Non esiste ovviamente la possibilità di fare ricorso contro una decisione del direttore di gara, per di più suggerita dalla supervisione del Var. Certo è che, errori umani e tecnologici a parte, anche il regolamento non semplifica le cose e non aiuta a prendere con facilità decisioni giuste e convincenti. Al Como resta quantomeno il dubbio, se non la certezza, di essere stato ingiustamente penalizzato.

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