«Trequartista o seconda punta? Ci sono»

Calcio serie B Recuperato dal lungo infortunio, Chajia è pronto a tornare protagonista nel nuovo Como di Longo: «Vi sono mancato? Sì lo so, ma è facile dirlo quando uno non c’è. Ora potrò dimostrarlo, anche se sono solo al 10%»

L’anno scorso lo si è rimpianto tante volte. O meglio, spesso ci si chiedeva che cosa avrebbe potuto fare il Como con Moutir Chajia in campo. Il primo a domandarselo probabilmente era lui, che ora è anche il primo a voler cercare la risposta.

«È’ stato difficile, ho sofferto tanto, anche mentalmente. Vi sono mancato? Si, lo so che si diceva questo, ma è facile dirlo quando uno non c’è... Adesso finalmente posso dimostrarlo, anche se forse sono ancora al dieci per cento di quello che posso dare».

«Un secondo padre»

Moutir trova un Como diverso, trova ora soprattutto un allenatore diverso, «e tutti sanno, credo, chi sia Gattuso per me. È stato una specie di secondo padre quando da giovane ero arrivato al Novara, è una persona speciale e molto importante per me, lo è stato fin dal primo giorno. Spero davvero che si possa riprendere presto. Ma so che mi troverò bene anche con il nuovo mister. È partito molto carico, parla tanto delle sue idee, è stato subito un incontro positivo».

Anche perché, spiega Moutir, quello che ha detto a lui è un po’ quello che ognuno vorrebbe sentirsi dire, «libertà di muovermi in attacco, senza troppi vincoli tattici. Quelli devo ovviamente rispettarli in fase difensiva, ma in attacco massima libertà di esprimermi».

La sua posizione potrebbe essere, nel gioco di Longo, prevalentemente quella dietro le punte, «da trequartista, o magari anche da seconda punta. Io ho giocato più spesso da esterno, ma non ci sono problemi di adattamento», non per le sue caratteristiche.

Che già gli hanno consentito, in pochi minuti, di mandare in gol un suo compagno, Ioannou, contro la Spal. «E ancora vado piano, purtroppo. Non so ancora quando arriverò a poter giocare una partita intera. Ma la cosa importante è che sto bene, il ginocchio va bene, la mia voglia è tantissima».

E tanta è stata anche l’emozione al momento del suo ritorno in campo. «Sì, gli applausi del pubblico, l’atmosfera con cui sono stato accolto, è stato bellissimo. Mi ha dato tanto coraggio in più. Ma l’affetto dei tifosi e dei compagni non mi è mai mancato in questi mesi difficili. Ringrazio ancora la società che mi ha consentito di passare i momenti peggiori in Belgio, a casa con la mia famiglia, che mi è stata di grande aiuto. Ma il contatto con Como e il Como non è mai mancato».

Venerdì prossimo con il Cosenza comincerà in un certo senso un nuovo campionato. «Sì, è così, è una specie di nuovo inizio per noi. E io sono convinto che le cose cambieranno presto, che cominceremo a fare punti e tutto migliorerà. Non può essere diverso perché siamo una squadra forte e perché vedo l’impegno che ci stiamo mettendo, la mentalità che sta cambiando in meglio».

«Siamo stati sfortunati»

Un occhio al passato e uno sguardo al futuro. «Che cosa non è andato sinora? Non so dirlo, siamo stati anche un po’ sfortunati con qualche gol preso nel finale, come con la Spal. Bisogna stare concentrati sino all’ultimo secondo. Ma per come sono andate queste partite sicuramente avremmo meritato qualcosa di più. Io adesso cercherò di dare tutto il possibile, anche quello che non sono riuscito a dare l’anno scorso. E voglio anche divertirmi».

E far divertire, quello che gli riesce meglio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA