Un anno di Como
Wise-Gattuso revolution

Il Como ha vissuto poco sul campo questo 2020 ma fuori dal campo restano dodici mesi pieni di avvenimenti e di novità

E’ stato l’anno del Covid, certo. Ma è stato anche l’anno della concessione dello stadio, della discussione sul campo sintetico sì o no, dell’algoritmo e dell’arrivo di Gattuso, del trasferimento dal Lambrone a Bregnano. Il Como ha vissuto poco sul campo questo 2020 ma fuori dal campo restano dodici mesi pieni di avvenimenti e di novità.

La prima cosa, ovvio, è stato quello stop a fine febbraio. Un pugno allo stomaco nel momento peggiore per il Como, dopo un mese di gennaio molto buono, in cui era tra l’altro riuscito a pareggiare a Monza e a battere in casa il Renate. Poi una piccola crisi, due sconfitte in casa con Pistoiese e Olbia, le prime critiche del pubblico a Banchini... ma tutto resta sospeso lì. Si riaccendono verso maggio le speranze di partecipare comunque ai playoff, il Como in classifica è undicesimo. Ma il calcolo un po’ astruso basato su un particolare algoritmo mette la parola fine alla stagione. Senza infamia e senza lode. E il premio Borgonovo, assegnato dai tifosi ogni anno al miglior giocatore, viene dato ad Alberto Giughello, medico del Como e simbolo dell’impegno di tutti i medici durante il primo lockdown.

L’estate è piena di cose: nella gestione sportiva del Como arriva in maniera più pesante Dennis Wise, e da lui arriva il no all’idea del campo sintetico. Un tira e molla che ritarda anche la concessione, arrivata poi a fine agosto, e i lavori di rifacimento del terreno. La squadra torna all’erba anche per gli allenamenti, trasferendosi dal Lambrone al centro sportivo di Bregnano. E tutti preferiscono così. E’ un’estate di lunga preparazione, di tamponi frequenti, e di amichevoli quasi impossibili da disputare. Non c’è neppure la Coppa Italia, il campionato è di fatto il primo vero banco di prova, e il Como lo comincia con due vittorie, battendo subito la più forte, il Renate sul suo campo. Il mercato è abbondante, caratterizzato anche da una voce che per qualche giorno scatena molte discussioni: il contatto con Balotelli, una chimera che resta tale. E poi le questioni sulle liste a numero chiuso: la Lega dice ventidue, si tratterà per chiudere a ventiquattro.

Nel frattempo, anche la società compie passi importanti: arriva il main sponsor, Randstad, il Como entra nel circuito di Xbox e Playstation con giocatori professionisti del settore. E consolida la sua Comotv, nata proprio nel momento in cui si era fermato il campionato. Un panorama sempre più completo, in un anno stranissimo ma di forte crescita per società e squadra. Da ricordare, anche se con poco piacere, l’eccezionale ondata di Covid che ha colpito il Como tra ottobre e novembre, sicuramente il momento più duro, e più rischioso, di tutto l’anno.

Il volto di Giacomo Gattuso, in panchina dall’inizio di dicembre, è l’ultima immagine di questo 2020. E con lui, i risultati che portano il Como al secondo posto, per il miglior inizio della storia recente dei biancoblù in serie C.

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