Un nuovo Como per l’assalto alla Spal

La partita Squalifiche e infortuni costringono Longo alla rivoluzione. Qualità o muscoli, poco conta: per gli azzurri è uno scontro diretto e quindi sarà fondamentale fare risultato

Qualità o muscoli? Il modo per provare a vincere, forse interesserà poco. La cosa è certa è che Spal-Como di oggi – inizio alle 14, arbitra Gariglio di Pinerolo – è una di quelle partite che contano un po’ di più rispetto ad altre.

Conta di più perché manca sempre meno alla fine del campionato – 14 partite da qui alla fine -, perché è uno scontro diretto, perché anche emotivamente è una sfida sentita da tanti anni dalla tifoseria, fin dalla serie C negli anni ’90.

E sarà una partita, le seconda consecutiva in trasferta, in cui mancheranno pezzi importanti della squadra. Alle assenze per squalifica note e non certo di secondo piano – Odenthal, Fabregas e Cerri, uno per reparto -, si aggiungono quella di Cagnano che non ha recuperato dal mal di schiena e quella dell’ultim’ora, per influenza, di Blanco. Gli uomini non mancano a Longo, ma in una panchina più corta con dieci uomini ci saranno due portieri.

Se sabato scorso era toccato a Fabregas cercare spazi nelle sottilissime feritoie lasciate dall’attenta fase difensiva del Sudititrol, stavolta potrebbe toccare a Baselli affiancare Bellemo a centrocampo. Ma è un’idea, perché si potrebbe rispolverare uno tra Arrigoni e Faragò.

Qualche dubbio in più davanti. Le belle parole spese per Da Cunha da Longo suonano come una conferma, ma la notizia è che oggi tornerà in panchina Chajia dopo quattro mesi. Se ci sarà bisogno del suo apporto, Longo non esiterà a dargli qualche minuto.

In attacco, Gabrielloni sembra essere in vantaggio, soprattutto alla luce del rigore che si è procurato a Bolzano. Potrebbe essere l’idea “nuova” di Longo.

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