Verdetto: il Como vale “solo” la salvezza

Serie B La differenza eclatante con il Frosinone dice che la squadra azzurra deve guardare al minimo obiettivo. Tra scelte dubbie e il solito rebus legato ai giocatori della rosa più di qualità, ma costretti a partire dalla panchina

È il momento di un esame di coscienza. E soprattutto, anche, di una presa di coscienza. Non ci voleva forse il Frosinone a farlo capire, ma ora è chiaro per tutti: il Como è una squadra che continuerà fino alla fine a giocare per la salvezza.

Chi si fosse illuso che la vittoria di Brescia potesse rappresentare qualcosa di importante, potesse dare l’avvio a un percorso diverso, si rassegni. Anche perchè, diciamolo chiaramente, con il Brescia stanno vincendo tutti e se vogliamo il Como ha vinto anche con un po’ di fatica, e con una rete soltanto, nel momento in cui il Brescia era in dieci uomini. Così’ come, viceversa, chiaramente si può dire che molti hanno perso con il Frosinone, e ci può stare.

Tattica

Gli aspetti su cui concentrarsi però a questo punto sono altri. E’ inutile, e pure dannosa, la tiritera che si continua a ripetere da un po’, ovvero il fatto che si creino occasioni ma non le si sfrutta. Peraltro contro il Frosinone non si è visto granchè da questo punto di vista, anzi si è certamente notato di più un super difensore come Lucioni capace di fermare tutto piuttosto che un Como all’arrembaggio, che non c’è mai stato.

Altro punto, che comincia a essere un po’ discutibile. Bene fa un allenatore a dire che tutti i suoi giocatori partono alla pari e che gioca chi sta meglio e in settimana dimostra di più, anche in base all’avversario. Ma una formazione titolare a un certo punto si deve trovarla. O pensiamo che, tanto per fare un esempio eclatante ma efficace, un Lulù Oliveira vent’anni fa, ultratrentenne, abbia giocato trentotto partite su trentotto senza mai avere un dolorino? Impossibile, ma se un giocatore è importante si fa di tutto per farlo giocare, e non si cambia come cambia il vento. Così come suona strano sentir dire che un campione come Fabregas, uno che ha vinto tutto, non possa essere adatto a certe partite, specie se poi quelle partite non si vincono. Uno bravo lo è proprio perché sa giocare sempre, contro chiunque. Magari gestendone le energie e le forze, ma se c’è vuol dire che è in grado di esserci. E se invece le risorse mancano, perché lasciar passare un mese di mercato senza sostituirle adeguatamente?

Lotta

Questo è un campionato difficile, l’avversario di sabato era il più difficile, su questo siamo tutti d’accordo. Ma è da un girone intero che si attende un salto di qualità vero, che non c’è ancora stato. Qualche passo avanti certamente sì, ma purtroppo niente che possa ancora far dire che il Como possa ambire ad altro che alla lotta per la salvezza. Il tempo per dimostrare il contrario c’è ancora, ma è sempre più difficile capire come possa accadere.

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