Como, Ganz ci vuole credere
«Con il Modena il mio primo gol in B»

L’attaccante non perde gli stimoli: «Il nuovo mister ci ha dato nuovo entusiasmo»

«Proprio contro il Modena ho segnato il primo gol della stagione - ricorda Simoneandrea Ganz -, un avversario che mi ha portato bene». Quel giorno, un girone fa, fu un pareggio. E al termine della partita la società esonerò Sabatini. Un girone dopo, eccoci di nuovo con un’altra novità. E con moltissimo tempo in meno, però, a disposizione.

Che cosa avrà portato l’arrivo di Cuoghi? Per ora, secondo l’attaccante, ha riacceso un po’ l’entusiamo. «Come è anche normale, credo. Da quando sono al Como è il quarto allenatore in due stagioni, e ogni cambio porta un po’ di stimolo in più nel seguire gli allenamenti. Cuoghi ci parla molto, spiega nei dettagli quello che vuole da noi. Del resto abbiamo anche poco tempo a disposizione, lui per farci capire e noi per capirlo. I frutti del lavoro con lui devono arrivare subito, e quindi abbiamo lavorato con particolare intensità in questi giorni. Abbiamo cambiato modulo, Cuogbi sta portando le sue idee. siamo tutti molto concentrati sulla partita di Moden a». Molto diverso Cuoghi da Festa? «Pretende tanto, ci sta dando molte indicazioni, stiamo concentrandoci molto sul lavoro tattico. Ma non farei un paragone con Festa, ognuno ha il suo modo di lavorare. E da parte nostra l’impegno c’è sempre stato con tutti».

È passato qualche giorno dall’esonero, la squadra ha fatto qualche riflessione in più? «È sempre difficile parlare di colpe, quando si è in una situazione di classifica difficile come la nostra è chiaro che le responsabilità sono tante, e non certo di una sola persona. Non saprei dire dove e se Festa abbia sbagliato, in campo ci andavamo noi. E tante volte siamo usciti senza avere nulla da rimproverarci. Io credo che se la società ha ritenuto di cambiare, evidentemente aveva le sue ragioni. Ma soprattutto penso che sia un segnale del fatto che ci crede ancora. Cuoghi ci crede, ce lo sta facendo capire. E del resto anche noi non abbiamo mai smesso».

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