Como, il caso delle giovanili
Centi: «Faremo nove squadre»

Ha le idee chiare il dirigente del settore giovanile: «Noi siamo qui per lavorare per questi colori»

Tutti ne hanno parlato, tutti i candidati a prendere in mano il Como. I giovani, il settore giovanile, nelle manifestazioni di intenti sono il perno centrale per affrontare questa avventura: qualcuno ne ha messo in rilievo l’importanza tecnica, qualcuno ne ha maggiormente sottolineato la rilevanza anche dal punto di vista sociale, per il bene della città. Tutti hanno ricordato quello che a Como conosciamo bene, la tradizione storica del vivaio.

Da Giancarlo Centi in giù, anche il patrimonio dei tecnici, oltre a quello dei giovani giocatori, è un fiore all’occhiello a cui molti saggiamente non vogliono rinunciare.

In questo senso, però, la volontà di Giancarlo Centi, che parla per conto di tutto il suo staff, è molto chiara. «Noi siamo qui per il Como, siamo a disposizione del Como. È importante che tutti sappiano che non appoggiamo nessuno in particolare. Noi siamo legati a questi colori, indipendentemente da chi sarà poi alla guida della società. Il Como è l’unico nostro riferimento. Quindi, a chiunque ci chiederà di metterci a disposizione, noi diremo di sì. Senza distinzioni o preferenze per nessuno».

Nel suo programma, a chiunque sia destinato, Centi inserirà tutti gli allenatori che hanno lavorato con lui anche l’anno scorso.

E anche un corposo piano sulle squadre. «Saranno nove, questo è il nostro progetto. Cercheremo dunque di tenere più o meno inalterato il numero degli anni scorsi, anche se i campionati non saranno gli stessi per tutti».

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