Como in attesa della rifondazione
Ma molti giovani talenti se vanno

Allarme per il settore giovanile: il clima di incertezza preoccupa i genitori, tanti ragazzi sono stati richiesti da altri club

Tutti svincolati, dai quattordici anni in su. E il vero problema non è certamente la perdita della decina di giocatori della prima squadra, ma tutto il patrimonio vero del Como, umano, tecnico e anche economico: il settore giovanile.

Tutti gli otto candidati in corsa per la rifondazione del Como hanno messo nel loro programma i giovani come punto centrale, e c’è da crederlo. Il vivaio, quello del Como molto più di altri, è una risorsa talmente importante, anche per la costruzione della prima squadra, che non ci possono essere dubbi su questi intenti.

Ma l’allarme c’è. Perchè la qualità dei giovani giocatori del Como è ben nota agli operatori del calcio giovanile in Italia. Su di loro ci sono tanti occhi, anche di società importanti, dall’Inter all’Atalanta. Mettiamoci anche il fatto che la perdita del professionismo impedisce la disputa di alcuni campionati, la Berretti e gli Allievi nazionali per esempio, cioè il campionato in cui il Como ha appena vinto lo scudetto. Anche se ovviamente si giocano campionati analoghi.

Ma il rischio di depauperamento è alto, soprattutto per i ragazzi tra i 14 e i 16-17 anni. Alcuni di loro hanno già scelto di andare, e purtroppo non solo nelle grandi squadre, a Milano e a Bergamo, ma qualcuno anche al Monza o al Renate. Come ha fatto qualcuno dei più grandi, Kolaj al Sassuolo, Barlocco che si sta allenando con il Venezia, Magonara all’Entella, per esempio. E il rischio c’è anche sui più piccoli, anche qualcuno dei nati nel 2006 ha già salutato il Como, attratto da destinazioni più prestigiose. Un po’ di preoccupazione c’è, inutile nasconderlo.

Ma c’è anche tanta voglia di far capire che il lavoro continuerà, con la stessa qualità di prima. Anche perchè non sono pochi quelli che per ora hanno scelto di dare fiducia al Como, tra i più grandi per esempio Cicconi. E tanti altri di ogni età stanno pensando cosa sia opportuno fare, aspettando segnali. E’, anche, una lotta contro il tempo. Il prolungarsi delle operazioni di scelta sul nome che prenderà in mano la società non aiuta.

Va detto, però, che più di un candidato ha già manifestato l’intenzione di tenere intatto l’organico tecnico del settore giovanile. E questo fa molto, anche per le famiglie che hanno scelto in questi anni di affidare a Centi e al suo gruppo la crescita dei ragazzi. Loro stessi hanno confermato in blocco la volontà di restare, di continuare nel loro progetto nonostante tutto. E’ questa è fior fior di garanzia.

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