Como, quei tondi colpi in trasferta
Dici 1-4 e pensi a Lecce e Avellino

Il particolare risultato con la Pianese riporta alla memoria due celebri successi

Ok, niente paragoni. Eppure a qualche generazione di tifosi del Como, quando dici 1-4 per il Como in trasferta, verranno sempre in mente, per riflesso condizionato, i due successi con identico punteggio del campionato 1985-86, serie A: Avellino-Como 1-4 e Lecce-Como 1-4. Ché vincere con quel risultato in trasferta, in serie A, per una provinciale con l’obiettivo della salvezza, non era una cosa proprio normale.

Era il secondo campionato di A della serie dei cinque tornei consecutivi nella massima serie. Allenatore Clagluna, un colto tecnico che era diventato famoso per aver fatto l’allenatore di facciata a Eriksson alla Roma l’anno prima. Il Como partì male, 3 punti in sette partite. Ma poi venne la domenica di Avellino: Bruno, Mattei e doppietta di Corneliusson per una vittoria che arrivò a sorpresa, nessuno se l’aspettava. E che costò cara anche al magazzinere Soggetti, che si prese un pugno in faccia per aver esultato dietro la porta. Fu un fuoco di paglia, perché il Como perse altre due partite e Clagluna venne esonerato. Al suo posto Marchesi, che poi portò la squadra al 9° posto finale.

Marchesi debuttò con due pareggi contro Sampdoria e Torino in casa. E poi arrivò Lecce e un nuovo successo per 4-1 fuori casa (doppietta di Borgonovo, Corneliusson e Dirceu). A differenza del precedente, però, questo fu la rampa di decollo per una grande stagione, compresa la semifinale di Coppa Italia contro la Sampdoria con eliminazione per colpa di un accendino che colpì l’arbitro Redini.

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