Como, questo modulo
porta fortuna

I giocatori apprezzano il 3-5-2 di Cuoghi, con cui a Modena hanno ritrovato la vittoria

Un modulo talismano. Un modulo che, la scorsa stagione, cambiò il destino del Como, aiutando gli azzurri guidati allora da Sabatini, a cambiare il senso di una stagione che rischiava di restare incolore, tramutandola in trionfale. Tre difensori, cinque centrocampisti, due attaccanti, è il 3-5-2 che Cuoghi ha riproposto dopo le venti partite con Festa giocate – tranne un paio di occasioni – con il 4-3-1-2.

Il 3-5-2 è stato il modulo della svolta un anno fa, c’è la voglia di credere che lo sia anche ora. È il modulo che ha contribuito a cambiare una stagione. Sabatini, dopo aver giocato a lungo con i quattro difensori in linea, alla terz’ultima di campionato – dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia a Cosenza – ad Alessandria ripropose il 3-5-2. Il Como vinse e diede inizio a una cavalcata vincente, con i successivi successi contro Pavia e Mantova e agli spareggi promozione, per una B conquistata giocando con questa impostazione tattica.

Un particolare ricordato anche da Ambrosini al termine della partita di sabato a Modena: «Ci troviamo nelle stesse condizioni di un anno fa. Lo scorso anno si lottava per i playoff, quest’anno per non retrocedere: come un anno fa, siamo chiamati a compiere una grande impresa». E il modulo può influire? «Sì, perché lo conosciamo bene ed è stato facile riadattarci a questo schema. Lo scorso anno portò bene, speriamo di poterci ripetere. È però importante la testa, se siamo uniti e giochiamo come a Modena si può continuare a sperare».

Anche Simoneandrea Ganz ha promosso il 3-5-2 («non è stato difficile riabituarci a giocare così e la vittoria può essere riconducibile anche al cambio di modulo»), mentre Cuoghi lo ritiene necessario, non fosse altro per proporre qualcosa di diverso e di stimolante ai giocatori: «I giocatori con questo modulo, che già avevano sperimentato, si sono rimessi in discussione e per noi è fondamentale avere stimoli per affrontare al meglio il finale di stagione».

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