Como-tifosi, ormai rottura
E nessuno si abbonerà

Comunicato della curva contro tutti. Sinora solo 150 tessere

La rottura ora è netta: il tifo comasco si dissocia dalla proprietà e prende le distanze da tutti i soggetti coinvolti, Nicastro compreso.

E annuncia che non parteciperà al faccia a faccia che i Pesi Massimi stanno organizzando e che dovrebbe mettere di fronte le varie anime del tifo comasco e la proprietà. Il comunicato – pubblicato su Facebook - dei gruppi della Curva Como 1907, tra l’altro, è arrivato prima che si conoscesse l’esito della sentenza del Tar del Lazio, quindi non a giochi fatti. Ed esprime tutta la rabbia e la distanza nei confronti della situazione che si è venuta a creare, dalla fine del campionato a oggi.

«Le nostre motivazioni sono le stesse di sempre e nessuno ci ha mai dato modo di poterle in qualsivoglia cambiare.Ci siamo sentiti dare degli ingrati, tifosi di serie B e ci è stato addirittura chiesto di cambiare la nostra fede per un’altra. Vorremmo informarvi che nella vita esistono solo due cose che non si possono cambiare: la mamma e la squadra di calcio. Qua i comaschi siamo noi e niente e nessuno potrà dirci cosa dobbiamo fare o pensare», con evidenti riferimenti ad alcune frasi pronunciate nel corso dell’estate da Roberto Felleca.

Questo il passaggio che certifica la rottura: «Vogliamo sottolineare che la nostra sfiducia comprende tutta la società, sarda o americana che sia, che si è dimostrata assolutamente incapace di programmare un futuro che faccia il bene della squadra e della città di Como».

Un muro contro muro che difficilmente può essere demolito. Come del resto confermano anche i dati della campagna abbonamenti, con cifre molto basse – circa 150 le tessere vendute -, praticamente da minimi storici. E come conferma anche il malumore, misto a feroce ironia, che serpeggia nei commenti sui vari social network nelle pagine dedicate al Como e nei commenti pubblicati sull’edizione on line del nostro giornale, a ricorso bocciato.

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