Como: «Tifosi, abbiate ancora pazienza»

Domanda di ripescaggio in serie C: garanzie economiche ancora non definite. Tutti i segreti sulla “madre di tutte le fidejussioni”

C’è qualcosa che i tifosi del Como devono aver combinato a qualche dio del calcio. Non ci sono dubbi. Per la quarta estate consecutiva, si naviga a vista. E quando non ci si sfracella contro lo scoglio, sono notti insonni ad aspettare. Anche ieri frenate, slalom e complicazioni riguardo le garanzie fidejussorie da presentare al momento dell’iscrizione. La fumata bianca non è arrivata. Qualcosa non andava.

Per spiegare meglio: eravamo nella fase in cui la società stava chiedendo a un istituto assicurativo (la Groupama) di garantire la fidejussione da presentare per l’iscrizione. L’istituto in questione ha denunciato tempi molto stretti, e si parlava di ok per stasera. Ma era un rischio. Pare che una parte delle perplessità fosse legata al fatto che Nicastro abbia le sue proprietà all’estero e ad altre garanzie. Se così fosse, ci troveremmo nell’identica situazione di un anno fa, quando la Essien non riusciva a produrre la famosa fidejussione.

Insomma, la strada della fidejussione assicurativa si è bloccata. E la società è costretta ora, a poco più di 24 ore dalla scadenza dei termini (venerdì ore 13), a passare a quella bancaria. Che impone una maggiore esposizione economica dei soci. Il tutto doveva essere una formalità da superare nella giornata di lunedì. Poi, nella serata era arrivata la notizia che le strade battute dalla società erano state bocciate. E che bisognava percorrere altre vie.

Martedì si era trovato l’escamotage di provare con una nuova fidejussione di tipo assicurativo, con la Groupama. Sembrava tutto ok, ma nella serata di martedì, nuovo stop e rinvio alle 8.30 di ieri. Però sul vassoio della colazione dei tifosi del Como, ieri mattina, assieme ai cornetti, la fidejussione non c’era.

Un’alta giornata di attesa. Di fibrillanti contatti telefonici tra Felleca (in Germania), Nicastro (a Milano), Garau (in Sardegna), Corda (ad Arona) e Bisazza (chissàdove). Nulla. Ci si riaggiorna a oggi. Il puzzle per mettere assieme la somma di 1 milione circa tra fidejussioni (due diverse) e i 300 mila a fondo perduto era mancante di qualche tessera. E le tessere del puzzle devono incastrarsi perfettamente, mica puoi inserirle a forza. C’è anche il forte sospetto di divergenze di opinione tra i vari soci, con Nicastro che già voleva andare in un’altra direzione (voleva fare la serie D) e figuratevi come la può pensarla su questo tema. Si vocifera di una riduzione del suo impegno economico. Frullatore azzurro. Speriamo non ne esca un frappè rancido.

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