Facchetti junior non ha dubbi
«Sul lago due anni bellissimi»

È l’attaccante del Como più alto della storia azzurra

Luca Facchetti si è dato al padel. Fa l’istruttore in provincia di Milano, dopo che ha abbandonato la sua carriera di tecnico delle giovanili dell’Inter. Il figlio di Giacinto a Como giocò due stagioni: «Fu bellissimo, perché giocare a Como in serie C è come giocare in serie A: per la piazza, i tifosi, la storia. Ho davvero un bel ricordo». Anche se... «Anche se furono due stagioni tormentate. Arrivavo da Crema dove avevo avuto un brutto infortunio al piede. Che gestii con tanta fisioterapia, e la prima stagione giocai anche tanto. Ma poi cominciarono problemi di bube per la postura: un calvario, e la seconda stagione giocai poco terminando solo con il fare cure. Così decisi di smettere. Il Como è stata la mia ultima squadra».

Sapevi di essere il giocatore più alto del Como? «No. Anche perché guardando i dati, quelli ufficiali dicono che sono alto 1.95, ma io sono sicuro di essere alto 1.94...». Adesso vanno di moda gli attaccanti alti. «Già: in questo c’è stata sicuramente una evoluzione in centimetri. Quando giocavo io erano di meno. Anche se io ai giocatori alti sono abituato: mio papà Giacinto era 1.90». Che attaccante era Luca Facchetti? «Sono molto alto, ma ho sempre cercato di fare movimento. Anche se, in realtà, è stato spesso un motivo di critica per i miei allenatori, che mi consigliavano di stare più vicino alla porta».

Il ricordo più bello a Como? «Facile: la doppietta all’Alessandria nella finale playoff».

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