Gattuso: «Sto vivendo un sogno
È uno dei miei momenti più belli»

Il tecnico del Como rivelazione celebra il primato della squadra

«La situazione è fuori controllo», e giù una risata. La reazione di Giacomo Gattuso il giorno dopo aver conquistato il primo posto è un segno preciso della spontaneità e dello stato d’animo con cui la sua squadra è riuscita ad arrivare sino a qui. Pressione poca, entusiasmo tanto, tantissimo.

Quello che sta portando a vivere con leggerezza e concentrazione ogni partita, e a vincerle tutte. «Nemmeno nel più bello dei sogni avrei immaginato di vivere un percorso così, come ho già detto, questa squadra non finisce mai di stupirmi. Questa serata con il Renate è stato uno dei momenti più belli che abbia mai vissuto con il Como».

Ma il mister sa che il merito di questo è anche suo, «e non c’è nessun segreto. Ho solo cercato, e cerco ogni giorno, di dare alla squadra tutto quello che so. Prima di tutto a livello umano, di atteggiamento mentale. Ho fatto capire chi sono io, e i ragazzi credono in me, nelle loro possibilità, nel lavoro».

Si è creata una sintonia speciale, e questo si vede. Anche nella voglia che ha portato alla vittoria di lunedì sera. «E sono tanto contento che abbia segnato Ferrari, un giocatore che è stato criticato, ma che meritava una gioia del genere perchè conosciamo il suo valore. Sono contento di come ha giocato Bovolon, che da mesi non iniziava una partita ed è entrato benissimo in una situazione che anche emotivamente non era semplice da gestire. Segnali di come tutti stiano vivendo questo momento nella maniera giusta».

Jack però ha insegnato e migliorato anche altro, liberando le capacità di tutti. «Ho cercato di cambiare alcune situazioni di sviluppo del gioco con aspetti diversi per la fase offensiva e più libertà nelle giocate individuali, non sono il tipo che si arrabbia per un dribbling in più...», e poi il miglioramento in difesa, «prendevamo troppi gol, per esempio da cross, e abbiamo curato tanto questi aspetti».

E insieme alla crescita di squadra, anzi alla sua base, ci sono anche degli evidenti miglioramenti individuali, «io penso che sia un obiettivo importante. L’ho detto anche ai ragazzi, nel settore giovanile io ho sempre lavorato per portare ogni singolo giocatore a fare carriera, a crescere a livello personale, e questo porta vantaggi a ciascuno e a tutta la squadra».

Fatto sta che i risultati stanno superando le aspettative, «sì, anch’io non avrei pensato che tutto questo sarebbe successo, ma sin dall’inizio ho sempre pensato che questo gruppo avesse comunque valori tali da poter fare un ottimo percorso».

Il difficile può arrivare ora? «Bisognerebbe sempre pensare a ogni singola partita, senza andare oltre. E spero si continui a farlo, anche se mi rendo conto che la condizione mentale adesso diventa diversa. L’asticella si è alzata, ce ne rendiamo conto tutti. Però le vittorie aiutano a stare meglio, e a lavorare più facilmente. I rischi sono gli stessi di prima, il girone di ritorno è sempre più difficile dell’andata, perchè tutti hanno un obiettivo da raggiungere, non c’è avversario semplice».

Da qui in avanti c’è sempre più da perdere, «ma è una situazione che dà più responsabilità che ansia, per ora. Perchè di fronte a una eventuale difficoltà, ed è probabile che ce ne possano essere da qui in avanti, mi dà più pensiero gestire le mie ansie che quelle del gruppo. Ma mi ritengo anche grande abbastanza per poterci riuscire, anche perchè sono in una situazione in cui mi trovo totalmente a mio agio. Mi spiace solo che non ci siano i tifosi allo stadio, ma sentiamo tanto comunque la loro vicinanza. Io sono inondato di messaggi, sto davvero come in un sogno».

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