Gruppo, libertà ed elasticità
Ecco i tre segreti di Gattuso

Ecco cosa si cela dietro la grande cavalcata del Como con il nuovo mister alla guida.

Non solo questione di testa. La squadra capace di vincere sei partite consecutive ha caratteristiche precise che registriamo, e che sono da leggere così, come un didascalia al momento magico.

Primo segreto: il gruppo. Secondo chi frequenta l’ambiente di lavoro a Bregnano, un gruppo così unito non lo si vedeva da tempo. Dire che un gruppo è unito quando si vince, è un luogo comune che sa di retorica. Facile colpire nel segno. Eppure ci sono squadre che hanno vinto anche fatte di giocatori che si prendevano a mazzate (la Lazio del 1974, ad esempio). Il segnale: il balzo in campo ad abbracciarsi anche di chi non gioca. Come dite, succedeva anche con Corda? Certo: ma lì era più un’unità da caserma, da regime. Qui c’è spontaneità e consapevolezza che il miglioramento del singolo fa il miglioramento del gruppo.

Gattuso come ha ottenuto questo? Evitando di fare promesse. Non promette a nessuno di giocare ma ha assicurato a tutti che sono importanti nel progetto, per questo i titolari sono sempre più o meno gli stessi, ma tutti si sentono valorizzati e considerati. Un gruppo di leader: Crescenzi e Facchin quelli nello spogliatoio, Gabrielloni leader umano, Gatto leader tecnico, Iovine leader operaio, Arrigoni leader nell’essere passato da titolare annunciato a primo rincalzo, riuscendo a decidere le partite anche così.

Secondo segreto: la libertà. «Jack, ancora una volta il gol è venuto da una fase di gioco preparata e non casuale». Risposta: «A me interessa che organizzata sia la fase difensiva, il resto si può improvvisare».

Ecco il segreto: Gattuso sa di avere giocatori forti per la categoria,e allora ha dato loro le chiavi in mano. E così si divertono, hanno il sorriso stampato in faccia e liberano la creatività. Un risultato ottenuto con la credibilità.

Terzo segreto: l’elasticità. In senso tattico. Gattuso, come non ha esitato a mettere in campo Walker contro la Carrarese sull’1-1, lunedì ha messo le due punte a partita in corso, mostrando di saper cambiare per ottenere il risultato. Così come nel finale, in un paio di occasioni (era successo anche a Pontedera) si era messo a cinque dietro. Leggere le partite e cambiare canovaccio a seconda delle situazioni. Potremo sbagliare, ma è una dote che dovrebbe piacere molto a Wise.

© RIPRODUZIONE RISERVATA