Il Como a Brescia è esploso
giocando alla sua maniera

Gattuso non ha snaturato le caratteristiche offensive della squadra e i risultati sono arrivati

Alzi la mano chi, a mente fredda, è davvero completamente sorpreso dalla vittoria del Como a Brescia. Pochi lo farebbero, perlomeno tra chi ha seguito le partite dei ragazzi di Jack Gattuso in questo inizio di stagione.

Praticamente con regolarità, dopo ogni partita si è detto, sentito, scritto, che il Como avrebbe potuto meritarsi di più.

Eccezion fatta, forse, per la partita con il Frosinone, l’unica gara sinora in cui la squadra aveva convinto poco.

Sempre rammarico

In tutte le altre occasioni, in casa o in trasferta, pareggiando o perdendo, c’è sempre stato del rammarico. Perchè quasi tutto quello che il Como ha fatto domenica a Brescia lo aveva fatto anche contro le altre avversarie.

Quasi tutto, l’approccio arrembante alle partite, la capacità di tenere in mano per lunghe fasi il pallino del gioco, la costruzione di diverse azioni pericolose. Anche il prendere gol, se vogliamo, per via di qualche esitazione difensiva, ma senza mai essere “messi lì” a doversi difendere.

Un copione costante, e tutti a dirsi che comunque, giocando così, la situazione negativa non sarebbe durata molto. Che tutte quelle potenziali palle gol prima o poi sarebbero diventate quello che meritavano di essere.

Ecco, a Brescia il Como non ha fatto altro che essere il Como. Il Como di Gattuso, ancora una volta da elogiare per non aver mai abiurato alla sua mentalità.

Il Como dei nuovi attaccanti, domenica tutti e tre in gol – e si capisce sempre di più giornata dopo giornata perchè la società volesse a tutti i costi un giocatore come Cerri -, delle nuove energie, ma anche delle colonne storiche, sublimate dalla rete di Bellemo.

Quattro gol in sei partite, e altri quattro in novanta minuti, perciò, non è quel paradosso che potrebbe sembrare. È quel risarcimento che il Como doveva avere, per rimettersi quasi in pari con i suoi meriti, e per ripartire nel modo giusto.

Indipendentemente dal valore dell’avversario, che comunque aumenta il significato concreto di questo successo, questa squadra il conto lo aveva in sospeso con se’ stessa. E con il tempo, che inevitabilmente doveva passare perchè questo meccanismo terminasse il suo rodaggio.

Il valore dei cambi

Da sottolineare, anche, il valore che hanno avuto i cambi durante la partita.

Per una gestione precisa della gara, sia dal punto di vista tecnico che da quello del morale, dello spirito fresco con cui chi è subentrato ha evitato alla squadra di abbattersi, dopo essere stata ripresa per due volte. E l’ha concretamente aiutata a vincere.

Non è dunque, questo successo, un episodio. È solo il seguito, in positivo, del lavoro di qualità di Gattuso e i suoi ragazzi. Ci saranno altri scivoloni, ci saranno altre difficoltà, va da sé.

Ma da Brescia si esce con la certezza che quello che si pensava di questa squadra sin dall’inizio era vero. E la sosta del prossimo fine settimana, che chiude questa prima fase, meglio di così non poteva essere affrontata. Si ripartirà con Como-Alessandria, un’altra sfida chiave.

Ma adesso possiamo davvero dirlo, dopo averlo pensato per tante settimane, questo Como può battere chiunque.

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