Lanzoni: «Io, Conte e Cassano
E Buffon, ma come presidente»

Il racconto della carriera del difensore comasco, tra Italia e Inghilterra

Dallo storico triplete con la Primavera della Samp, alla conquista della serie A nel Bari di Conte, fino all’avventura in Championship (serie B inglese). Sono solo alcuni dei traguardi raggiunti da Matteo Lanzoni, difensore comasco classe ‘88, bandiera del Collina D’Oro (Terza Lega svizzera).

Dopo la trafila nel settore giovanile del Como, Matteo parte per Genova dove firma con la Sampdoria. Lì si allena con la prima squadra, mentre da capitano gioca nella formazione Primavera che raggiunge lo storico traguardo della vittoria di campionato, Coppa Italia e supercoppa: «Ottenere questi trofei è stato incredibile, contando anche che siamo stati l’unica squadra a riuscirci – esordisce -. Ricordo le esperienze con i grandi, il primo anno c’erano Flachi e Bazzani, poi con Mazzari in panchina nella squadra che raggiunse i preliminari di Champions con la coppia Cassano-Pazzini».

E proprio su Fantantonio si potrebbero sciorinare una miriade di aneddoti: «È un giocatore unico. Non posso dimenticare quando stavamo facendo tattica, Antonio chiamava sempre palla, ma in quella circostanza non gli arrivò. Pochi minuti dopo ci accorgemmo che eravamo in dieci in campo perché lui era già andato, senza dire nulla a nessuno, a farsi la doccia».

Dopo l’avventura doriana, arriva il passaggio nel Bari di Antonio Conte: «Lui è il migliore allenatore che abbia mai avuto, un rullo compressore, finché le cose non erano perfette si stava sul campo – spiega Matteo -. I risultati si son visti, abbiamo vinto la B con gente come Ranocchia, Kutuzov, Barreto».

Poi arrivano un grave infortunio e altre esperienze tra B e C con Mantova, Portogruaro, Foggia e Carrarese nell’anno di Buffon come presidente: «Ho un grande ricordo di Gigi, quando veniva al campo e ci parlava lo faceva con il cuore, si vedeva che era attaccato alla squadra».

In seguito Matteo dice basta con il calcio italiano e vola in Inghilterra dove inizialmente milita nella terza serie: «Quello britannico è un gioco diverso, più fisico e veloce. Ho giocato quattro mesi nell’Oldham, poi sono passato in Serie B allo Yeovil – racconta –. Lì giochi in stadi sempre pieni e incontri giocatori fenomenali, basti pensare che avevo in squadra gente come Duffy, ora capitano del Celtic e affronti fenomeni come Vardy e Kane».

Dopo la parentesi inglese Lanzoni passa in Svizzera e affianca al calcio anche un lavoro in ambito bancario: «Ho giocato prima nel Mendrisio, ora sono nel Collina D’Oro – conclude -. Il Covid ha scombussolato i nostri piani, nella passata stagione eravamo in testa al momento della sospensione. Ora non vediamo tutti l’ora di poter tornare a giocare, spero che con l’arrivo del vaccino si possa riavere le vita di tutti i giorni».

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