Ludi conferma: «La serie B
è nei programmi del Como»

Il direttore sportivo biancazzurro si è confrontato con le domande dei tifosi sul canale tematico della società

Un Como da sei e mezzo. Così giudica la squadra il ds Carlalberto Ludi per quello che è stato fatto sino a qui: quindi piena sufficienza, ma ancora tanta possibilità di migliorare.

Il direttore sportivo biancazzurro si è confrontato con le domande dei tifosi sul canale tematico della società, Como tv.

Un dialogo a distanza in cui si è parlato di presente e di futuro, partendo però dall’analisi di quello che si è riusciti a fare in questi mesi.

«Siamo partiti da zero a livello societario, e abbiamo fatto un discreto lavoro, costruendo già una buona base. Voto alla squadra? Sei e mezzo, anche se il giudizio non può essere completo visto che ci siamo fermati. Però in poco tempo abbiamo dimostrato di poter raggiungere agevolmente il primo obiettivo, la salvezza. E poi abbiamo saputo alzare l’asticella mettendoci in piena corsa per i playoff. Tutto questo senza aver nemmeno potuto raccogliere i frutti del mercato di gennaio, con due giocatori importanti come Lanini e Cicconi».

Si parla, però, anche di chi in un certo senso è mancato, per motivi diversi, Gatto e H’Maidat. «Il loro apporto è mancato tanto, sì. Perchè con il loro talento, inseriti in una squadra ben organizzata e razionale come la nostra, avrebbe potuto darci delle soluzioni imprevedibili che a volte ci sono mancate».

Qualcuno chiede se sia mancato anche altro, per esempio centimetri, qualità fisiche. «È un problema che abbiamo analizzato anche internamente, eppure avevamo un giocatore alto come Miracoli che ha giocato poco... la nostra è una squadra che predilige il gioco palla a terra, i centimetri non sono così importanti. Anche se con il tempo sono stati inseriti giocatori più strutturati, come Celeghin o Crescenzi. Ma non è per noi un aspetto così fondamentale».

Si parla anche di Banchini, un tifoso chiede se si sia mai pensato di cambiarlo dopo partite negative come quelle in casa con Pro Vercelli e Olbia. «No, personalmente non trovo ragione di cambiare se un risultato negativo arriva comunque dopo giornate di lavoro intense e positive come sono quelle della nostra squadra. Ci penserei se avessi la percezione che l’allenatore non riesce più a trasmettere le sue idee ai giocatori, o se i giocatori non credessero più nel mister e in quello che lui propone. Ma non è mai stato così, anzi. In tutte le analisi svolte insieme Banchini è sempre stato obiettivo e centrato, dimostrando di avere le risorse per riprendersi».

Parlando del futuro, inteso come mercato e come salto di qualità negli obiettivi, Ludi analizza la situazione attuale. «Ad alti livelli dopo quello che sta succedendo in questi mesi, ci saranno più scambi che investimenti. In serie C non c’è mai molta liquidità, è possibile che possa esserci comunque un ribasso negli ingaggi, e questo potrebbe dare al Como più potere d’acquisto. Stiamo seguendo qualche giocatore di serie B ma guardiamo anche all’estero».

A proposito di B? «È nei piani di questa società, che non solo ha potenziale economico ma ha soprattutto la volontà di raggiungerla pianificando le cose per bene. L’anno prossimo faremo uno step in più».

Spiritoso botta e risposta con il “tifoso” Michael Gandler. «Quanti punti faremo l’anno prossimo?». Ludi non ha dubbi, «c’è Ibrahimovic sul mercato, se ce lo prendono penso che ne faremo tantissimi...».

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