La leggenda di Barbanera
Ruta vince sempre di più

«Non facciamola diventare un mito. Ormai ci conosciamo tutti e quindi non credo che gli avversari si impressionino per la mia barba»

Pietro Willy Ruta, 31 anni il prossimo 6 agosto, sembra crescere in forza e risultati in modo inversamente proporzionale all’età. Che sia per via di quella barba così nera e folta, che potrebbe avere le stesse proprietà magiche dei capelli di Sansone? Un vezzo estetico che lo rende inconfondibile e sicuramente particolare nel panorama dei canottieri di tutto il mondo. Di certo quella barba sta diventando “virale” e pare soprattutto mettere soggezione alla concorrenza, spiccando sui recenti gradini più alti del podio: Coppa del Mondo di Linz e Giochi del Mediterraneo di Tarrogona, dove il doppio pesi leggeri di Pietro Ruta e Stefano Oppo l’ha fatta da padrone.

Peppo Barbanera per gli amici e Blackbeard per il resto del mondo. Di chi è stata l’idea?

«Ha cominciato Alessio Guaita della Canottieri Menaggio – ribatte Ruta – e adesso a Griante dove abito e per tutti gli amici sono Barbanera. E non è che mi dispiaccia.

Funziona davvero nelle gare?

Non facciamola diventare una leggenda metropolitana. Ormai ci conosciamo tutti e quindi non credo che gli avversari si impressionino per la mia barba, ma se c’è qualcuno che lo fa tanto meglio. La forza della nostra barca sta nell’intesa sempre più crescente tra me e Stefano, con il conseguente perfezionamento della tecnica di voga».

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